Ha fatto molto rumore l’ultima intervista rilasciata da Carlo Ancelotti in cui ha ricordato il suo periodo alla Juventus. Un periodo che non ricorda con piacere. A dirsi stupito dalle sue dichiarazioni, il giornalista Marcello Chirico che su ilbianconero.com le ha definite “fuori luogo, livorose e sgarbate“.
Complicato il rapporto tra Ancelotti e la tifoseria juventina, ma che non ha influito sulla sua permanenza a Torino. “Come gli disse Umberto Agnelli quando lo congedò, non veniva ritenuto un tecnico vincente” ha ricordato Chirico, che ha aggiunto: “Due scudetti persi in 2 anni erano lì ad avallare questa tesi”.
“Il Moggigate? Mi sembrava positivo che il calcioitaliano venisse ripulito, non c’era una competizione pulita” ha affermato Ancelotti nel corso dell’intervista. “Moggi – racconta Chirico – di Ancelotti fu grande estimatore. Andò a prenderlo quando era al Parma, dopo un 6° posto in campionato, ritenendolo in grado di fare il salto di qualità e poter guidare la Juventus. Dove, dopo 2 anni di magra, fu la proprietà a congedarlo. Moggi, invece, lo consigliò al Milan, convincendo Galliani a fermarlo prima che Carlo firmasse per il Galatasaray“.
“Nonostante questi precedenti, a distanza di 20 anni Ancelotti ha ripagato Moggi con l’abiura, plaudendo alla sua radiazione dal calcio – ha evidenziato il giornalista. Nonostante avesse vissuto in prima persona, nelle stagioni bianconere, le ingiustizie di Perugia e del caso Nakata, entrambe determinanti nella perdita di quei 2 scudetti”.
“Allora venivi a lamentarti con me, adesso condanni il sottoscritto“, gli ha legittimamente rinfacciato Moggi – ha continuato Chirico -, ricordandogli quanto emerse da inchieste e intercettazioni di Calciopoli. Fatti e situazioni di sicuro noti al Carlo, e che proprio per questo avrebbero dovuto indurlo ad un atteggiamento quanto meno più cauto, non foss’altro per un minimo di riconoscenza dovuta nei confronti di chi non gli è mai stato ostile“.