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giovedì, Aprile 25, 2024

Moggi attacca Ancelotti: “Traditore! Se quel calcio era sporco tu ne facevi parte e godevi. Ricordi quando venivi da me a lamentarti per le ingiustizie perpetrate ai danni della Juve?”

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Luciano Moggi risponde per le rime a Carlo Ancelotti in merito a quanto dichiarato dal tecnico del Real su Calciopoli («Mi sembrava positivo il fatto di ripulire il calcio italiano, non c’era un gioco leale»).

E lo fa attraverso le colonne di Libero.

“Carissimo Carlo, le tue dichiarazioni mi hanno fatto pensare che ti sei dimenticato del tuo vissuto da allenatore in quella Juve che stai denunciando adesso, senza renderti conto che stai denunciando te stesso perché se quel calcio era sporco tu ne facevi parte e ne godevi quando vinceva perché ti faceva crescere come allenatore“, si legge in premessa.

poi l’affondo: Allora venivi da me a lamentarti per le ingiustizie perpetrate ai danni della Juve: non capisco quindi perché adesso, stranamente, ne condanni i comportamenti, alla stregua dei traditori che prima approfittano del gioco sporco per crescere e poi, a fari spenti, fanno i delatori, ma solo per passare da buonisti”.

Moggi ricorda ad Ancelotti le sentenze che hanno smontato le accuse rivolte a lui e alla Juve e ricorda al tecnico le malefatte di Meani e del Milan:

“Forse avere avuto come amico Meani, dirigente addetto agli arbitri del Milan, ti ha fatto male e confuso le idee“.

E nello specifico:

“Meani era anche quello, se ti ricordi bene, che riceveva l’arbitro Collina (sì, proprio quello di Perugia) a mezzanotte entrando dal retro del suo ristorante a Lodi perché nessuno lo vedesse (chissà perché?) per parlare con Galliani”.

E ancora: “Come vedi, considerati i comportamenti del tuo amico del cuore, se tacevi ne guadagnavi in prestigio, anche perché tu allora facevi parte di quel calcio. Al momento preferisco fermarmi qui, ma se vuoi posso raccontarti tante altre cose”.

“Caro Carlo, è proprio vero che la riconoscenza è la virtù del giorno prima. Ti auguro comunque di non passare mai quello che ho passato io”.

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