Arturo Diaconale, direttore della comunicazione della Lazio, ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha anche commentato la decisione della Juventus, di far allontanare dall’Italia alcuni dei suoi giocatori, che ha creato non poche polemiche.
Le parole di Diaconale sulla situazione critica vissuta dal mondo del calcio:
“Gli interessi collettivi sono legati alla sorte del sistema calcio perché il coronavirus presto o tardi passerà , ma se vogliamo dare una prosecuzione al sistema calcio, quello industriale del Paese e tanti altri sistemi, bisogna pensare a quando ripartiremo e non bisogna partire con le macerie.
Il rischio che adesso grava sul calcio è che rinviando la conclusione o stabilendo che il campionato non finirà , può innescare un meccanismo che porta al fallimento“.
Diaconale ha poi espresso un commento sulla controversa questione della ripresa degli allenamenti:
“Vanno ripresi nella più assoluta garanzia della salute dei giocatori. La tutela della salute dei giocatori è maggiore se vengono lasciati nelle proprie case seguendo le indicazioni mandate per email, oppure è maggiore in un ambiente sanificato, dove c’è il massimo controllo medico?
Faccio un esempio, non per polemica: è chiaro che la Juventus, con una serie di giocatori che si sono allontanati da Torino, quando tornano devono sottoporsi ad un periodo di quarantena obbligatorio.
Anche altre squadre si trovano situazioni analoghe, credo sia più che legittimo lasciare la responsabilità alle singole società .
La Lazio aveva fissato la ripresa oggi rimandandola a data da destinarsi, in un momento di sacrifici, ognuno deve fare il suo”.
Diaconale ha poi concluso con un commento rivolto al presidente del Brescia, Massimo Cellino, che nelle scorse ore aveva attaccato duramente la Lazio per la decisione (poi rinviata) di riprendere gli allenamenti:
“Sono stato pesantemente aggredito da altri tifosi perché difendo la Lazio, cosa assolutamente legittima per chi ha a cuore i colori della propria squadra.
Quanto a Cellino, ognuno badi a se stesso, sia responsabile di quello che fa e dice.
C’è un vecchio detto che dice ‘il bue dà del cornuto all’asino‘, in questi momenti è meglio evitare di rilasciare dichiarazioni che possono creare ulteriori polemiche e cercare di badare agli interessi generali”.