Il giornalista Tony Damascelli ha commentato nel suo editoriale per il Giornale, la conferenza stampa di Antonio Conte che, al fianco di Beppe Marotta, ha inaugurato il suo primo giorno alla guida dell’Inter.
Le parole di Damascelli:
“Un’omelia più che una conferenza stampa.
“Sarà per il tono di voce del nuovo allenatore.
Sarà per il contegno aziendalista ai massimi dell’amministratore delegato, sarà per l’allestimento dell’incontro, più da circolo sessantottino che da grande club quale l’Inter è, questa prima domenica milanese e nerazzurra di Conte Antonio è scivolata via senza una memoria forte.
L’Inter gioca sul proprio passato cercando un futuro che, fuori dalle parole da breviario del tecnico salentino (il sudore, noi prima dell’io, uomini prima di calciatori, testa bassa e pedalare) ha un solo obiettivo: lo scudetto, perché questo significa l’assunzione di Conte che è il migliore allenatore italiano al mondo e non ha accettato di tornare in Serie A per il gusto di vivere a Milano.
Lo ha fatto perché quei cinque titoli consecutivi, con tutto il resto, ottenuti dalla sua ex squadra, una volta lui partito, gli stanno sullo stomaco, di giorno e di notte e c’è un solo antiacido per sconfiggere il bruciore: battere la Juventus, non soltanto nelle due partite dirette ma proprio in campionato se non, addirittura, nella corsa alla Champions.
Non c’è altro se non lo scudetto che arriverebbe dopo dieci anni di attesa, tra sogni, promesse, delusione e rabbia.
In caso contrario, per Conte la prossima stagione sarebbe «agghiaccianteeee»”.