lunedì, Novembre 25, 2024

Renica chiede revoca scudetti Juve, ma dimentica plusvalenza fittizia del Napoli su affare Osimhen

L’ex difensore del Napoli Alessandro Renica, ha detto la sua in merito alle ultime vicende della Juventus.

Parole dure quelle del classe ’62 che ha chiesto addirittura la revoca degli scudetti conquistati dalla Vecchia Signora, molti dei quali proprio a discapito del Napoli.

Queste le parole di Alessandro Renica:

Notizie false sugli stipendi dei calciatori con la finta riduzione pagata a mezzo di scrittura privata, elusione fiscale, plusvalenze fittizie, false fatture, false comunicazioni e manipolazione del mercato e indagine della Uefa per violazione del fair play finanziario. A leggere la lista dei reati contestati alla Juve viene da sportivo veramente un senso di indignazione profondo”, le parole dell’ex giocatore partenopeo.

Il calcio che io ho sempre giocato era sinonimo di lealtà e sportività, una vecchia signora che accettava sempre con eleganza le sconfitte in campo, ora di quella signora non è rimasto più nulla, solo campionati palesemente falsati”.

“Se finanche la Juve si fosse potuta iscrivere grazie alla Exor, non avrebbe potuto comunque fare campagna acquisti. La giustizia federale deve revocare questi scudetti dopati”.

Parole, quelle di Renica, evidentemente a senso unico e che dimenticano le carte false fatte dal Napoli sull’affare Osimhen che ha dato vita a plusvalenze fittizie. In questo caso però c’è poco da revocare, essendo che il club di De Laurentiis non ha praticamente vinto nulla fino a oggi

Il giocatore è arrivato al Napoli dal Lille per 71 milioni 250 mila euro, il valore rettificato è 52 milioni. Ma a saltare all’occhio è la differenza per i giocatori che sono stati spediti in Francia: come il giovane Ciro Palmieri (prezzo 7 milioni, valore corretto 100mila euro), Luigi Liguori e Claudio Manzi (4 milioni per il Napoli e 100 mila dalla Procura), Orestis Karnezis (5 milioni 130mila contro 500mila).

In sostanza i tre Primavera dell’affare Osimhen valevano 300mila euro e non 15 milioni.

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