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mercoledì, Aprile 24, 2024

Chirico su Kulusevski: “C’è già chi fa polemica su Juve-Parma”

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Fioccano i complimenti per il colpo di mercato messo a segno dalla Juventus, che si è portata a casa il centrocampista dell’Atalanta, Dejan Kulusevski, uno dei migliori talenti della stagione.

Dell’arrivo di Kulusevski in bianconero ha parlato anche il giornalista Marcello Chirico, che su ilbianconero.com ha commentato:

Dejan Kulusevski è ufficialmente un nuovo giocatore della Juventus, però potrà giocare con la sua nuova squadra solo dalla prossima estate perché a Parma, almeno per il momento, ne hanno bloccato la partenza immediata. Gli serve.

Il proprietario del cartellino era l’Atalanta – che se lo vedrà pagato dalla Juve in 5 rate – ma a stabilire il percorso professionale del giocatore è ora il Parma, che lo aveva preso in prestito dal club di Percassi.

Paratici ha provato a convincere i ducali a liberare subito il giocatore proponendo come contropartita (e in prestito secco) Marko Pjaca, ma a Parma hanno detto no. Preferiscono tenersi Kulusevski, inseritosi alla grande e protagonista fin qui di un’ottima stagione.

Li capisco, ma fino ad un certo punto, perché il giocatore non è loro, non lo è mai stato, e se Pjaca non era di loro gradimento avrebbero potuto chiedere alla Juventus un altro giovane utile a mister D’Aversa.

Invece no, il ds Faggiano (grande amico di Conte, puro dettaglio) ha chiuso a qualsiasi tipo di scambio, e alla Continassa se ne sono fatti subito una ragione.

Le due società l’hanno chiusa qui, i soliti malpensanti no.

Perché c’è già chi si è catapultato al prossimo 19 gennaio, data della sfida tra Juventus e Parma, e si sta domandando come si comporterà quel giorno in campo il giovane Dejan.

Con quale predisposizione mentale scenderà in campo? Si farà condizionare dal fatto di essere già un calciatore juventino, oppure la sua professionalità prevarrà su tutto? Dovesse mai disputare una gara al di sotto delle aspettative e, magari, sbagliare pure un gol, come la prenderanno i suoi tifosi, che in genere non amano troppo i gobbi?

E come la prenderanno pure gli altri, a cominciare dagli interisti, tornati a sperare di poter rivincere uno scudetto proprio a spese della Juve e sempre inclini a pensare male ogni volta che c’è di mezzo Madama?

In questo caso, si tratterebbe pure di un calciatore “scippatoda Paratici a Marotta, che avrebbe voluto regalarlo a Conte. Quindi, doppio risentimento.

Una situazione analoga si propose, circa un anno e mezzo fa, quando de Vrij passò dalla Lazio all’Inter, e le due squadre si affrontarono all’ultima giornata di campionato, a Roma, quasi in uno spareggio per la qualificazione in Champions League.

In quella circostanza tutti, nessuno escluso (mi riferisco ad addetti ai lavori, così come ai tifosi dell’Inter), garantirono sulla massima professionalità e serietà del centrale olandese.

Chi si permetteva di sollevare qualche dubbio sul suo impiego, per giunta proprio in quella gara così decisiva, veniva tacciato di antisportività. E identico trattamento lo ricevettero coloro che ironizzarono pure dopo, con l’Inter che vinse in rimonta quella partita, grazie anche ad un fallo da rigore su Icardi provocato proprio da de Vrij.

È sempre la solita storia: un calciatore è un grande professionista se lo acquista la mia squadra, se lo prendono i rivali è di dubbia moralità. Peggio ancora se lo compra la Juventus, Signora del Male per definizione.

Se il 19 gennaio D’Aversa dovesse decidere di non schierare Kulusevski, in modo da stoppare ogni tipo di congettura ed evitare al ragazzo possibili condizionamenti, credete che parmensi, interisti e gli immancabili napoletani plaudiranno a questa scelta?

Neanche per idea, sosterranno che Agnelli avrà fatto qualche promessa al presidente Pizzarotti e il Parma si è piegato, minando così alla regolarità del campionato di Serie A.

Che sarà tale solo se Kulusevski giocherà una grande partita e magari segnerà pure contro la Juve.

Il solito calcio malato? Può essere, ma ad ammorbarlo con assurde congetture preventive contribuiscono, talvolta, anche coloro che dovrebbero essere super partes”.

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