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venerdì, Aprile 26, 2024

Marchisio dopo la paura racconta: “Ci puntavano le pistole alla testa, è stata dura”

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Passato il terrore per la rapina subita, l’ex centrocampista della Juventus Claudio Marchisio, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera ha raccontato il terribile episodio di cui è stato protagonista insieme alla moglie Roberta.

Le parole di Marchisio:

Cinque uomini sono entrati a casa nostra a Vinovo, mi chiedevano dove fosse la cassaforte, gli dicevo che non ce l’avevamo ma non mi credevano.

Ma è davvero così. A quel punto hanno preso tutto quello che c’era e sono andati via.

Ci puntavano le pistole alla testa. È stata dura, due pistole vere non le avevo mai viste. Ma siamo riusciti a restare lucidi.

Ho avuto paura per me e per mia moglie Roberta – ha continuato l’ex bianconero –, ringraziando il cielo che non ci fossero i nostri figli in casa.

Erano andati a giocare a pallone e doveva riportarli a casa il nonno alle 8.

L’allenatore è stato il primo a insospettirsi perché non rispondevamo al telefono, e quando i rapinatori l’hanno capito hanno fanno in fretta, è stata la nostra fortuna”.

Marchisio ha continuato:

“Non voglio che tutto questo sia strumentalizzato, sono cose che succedono in ogni posto del mondo, questa volta è capitato a noi e per fortuna possiamo raccontarlo e nessuno si è fatto male. E questa è la cosa più importante, delle cose materiali mi importa poco.

Resta, invece, il ricordo di quei momenti di paura, quando nonostante tutto sono riuscito a stare tranquillo. Anche con una pistola puntata contro.

A cambiare casa ci stiamo pensando da anni, ma non per motivi di sicurezza. Vogliamo spostarci in centro, ma i problemi possono arrivare ovunque.

Per questo servono leggi che garantiscano più sicurezza eliminando le disuguaglianze e creando una voglia di legalità“.

Tanta solidarietà dal mondo dei social, ma Marchisio non nasconde anche un briciolo di amarezza:

“Alcuni post di commentato da soli. Io quando esprimo le mie idee ho sempre rispetto di quelle altrui.

I social possono servire a scoprire di più della nostra vita, forse i rapinatori li hanno usati per fare tutto questo, io preferisco usarli per socializzare la nostra voglia di un mondo migliore.

Altri, invece, li usano per offendere“.

Il post di Claudio Marchisio su Instagram in cui ha raccontato i momenti di paura vissuti:

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