Il noto e molto amato scrittore siciliano, Andrea Camilleri, è morto questa notte all’Ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato in condizioni critiche da un mese, dopo essere stato colpito da un infarto.
L’Italia piange l’autore della saga dei gialli dell’amatissimo Commissario Montalbano, che aveva 93 anni ed era uno dei più importanti esponenti della cultura siciliana, e non solo, del ‘900.
Lo scrittore già da diversi anni aveva perso la vista, ma questo non gli aveva impedito di continuare a scrivere, grazie alla collaborazione dell’inseparabile assistente.
In un’intervista di qualche tempo fa aveva commentato così le conseguenza della sua malattia:
“Sono cieco, ma perdendo la vista tutti gli altri sensi si riacutizzano, vanno in soccorso. La memoria è diventata più forte, ricordo più cose di prima con molta lucidità e scrivo sempre”.
In una nota la ASL Roma 1 ha comunicato l’ultimo bollettino medico:
“Con profondo cordoglio alle ore 08.20 del 17 luglio 2019 presso l’Ospedale Santo Spirito è deceduto lo scrittore Andrea Camilleri“.
“Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali”.
“Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio”.
Storica è stata l’intervista rilasciata da Camilleri alla Gazzetta dello Sport nel 2010:
“Lo sport fa ampia parte della società italiana, questo è sicuro – raccontò -. Non è che io lo disprezzi, anzi. Il fatto è che lo praticai in gioventù. Era obbligatorio e questo non lo accettai: fui l’unico studente italiano, penso, rimandato a ottobre in educazione fisica nel ‘42″.
Camilleri, con il tempo, aveva cambiato idea, non si perdeva una partita della Nazionale in tv e si appassionava tanto “pur non comprendendo il gioco”. Storica rimane la frase “L’unità d’Italia si realizza con il calcio”:
“Credo che l’unità d’Italia possa essere criticata quanto si vuole, ma che oggi si realizzi nel contrasto con l’avversario della squadra di calcio: in questa opposizione che si svolge sulle tribune, in realtà c’è un’unità di sentimento. Si può essere da una parte o dall’ altra, ma un’unità di sentimento esiste” aveva detto.