Addio amaro di Daniele De Rossi alla sua Roma.
Una rottura tra il capitano e il club giallorosso probabilmente non gestita al meglio dalla dirigenza.
Dopo 18 anni in giallorosso, il 36enne De Rossi avrebbe desiderato continuare a giocare nella Roma almeno per un altro anno, anche con contratto ‘a gettone’.
Possibilità inizialmente negata da parte di James Pallotta, per poi essere rivalutata, come riportato da il Corriere dello Sport, solamente nella serata di martedì, ormai troppo tardi perché De Rossi tornasse indietro.
Una grandissima delusione che Daniele De Rossi non ha nascosto, e notata in conferenza stampa anche quando, al momento dei ringraziamenti aveva nominato solo Massara e Fienga, senza nominare Pallotta e Baldissoni, responsabili del suo addio alla Roma.
De Rossi ha scelto di informare personalmente i suoi compagni di essere stato accompagnato alla porta dalla società, inviando loro un messaggio per informarli della sua partenza a fine stagione:
“Volevo essere io a dirtelo e non fartelo sapere da altri. A fine stagione lascerò la Roma, ma sono orgoglioso di essere stato il tuo capitano“.
Prossima destinazione ancora ignota per De Rossi, che ha comunque deciso di non appendere le scarpette al chiodo.
L’addio di De Rossi ha scatenato l’ira dei tifosi giallorossi, legatissimi al loro capitano, anche per il comportamento irriguardoso nei confronti della bandiera giallorossa, che non ha ricevuto nemmeno una chiamata dal presidente James Pallotta o dal suo consulente Franco Baldini.
La loro rabbia e la delusione per la decisione della proprietà americana di non rinnovare il contratto al loro capitano, è stata manifestata con degli striscioni di protesta contro la società apparsi in diverse zone della città:
“Figli di Roma, capitani e bandiere. Ecco il rispetto e l’amore che questa società non potrà mai avere”, “Un presidente maiale e una società incompetente. DDR per sempre nel cuore della tua gente”.
Un altro striscione, questa volta di ringraziamento al capitano, è stato fatto trovare a De Rossi sotto la sua abitazione, con la scritta: “DDR nostro vanto”.
Dopo aver dato l’addio a Totti, dopo anni senza trofei e un anno pieno di amarezze, i tifosi si trovano ora costretti a dare l’addio al loro capitano De Rossi. Una rottura, quella tra la tifoseria giallorossa e la proprietà, che sembra ormai irrecuperabile, come testimoniano gli striscioni di protesta.
La speranza e il desiderio della tifoseria è ora quello che la proprietà americana ceda il club giallorosso al più presto.