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venerdì, Aprile 26, 2024

Juve, è mancato l’altro CR7

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Interessante disamina pubblicata stamane su “Il Giornale” che pone ancora una volta l’accento sulle possibili cause della sconfitta rimediata dalla Juventus in Champions League che è costata l’eliminazione dalla massima competizione europea.

“I cultori del gioco di squadra sorridono pensando che Ronaldo non sia bastato alla Signora per ritrovare una finale di Champions, ma chi guarda le partite senza inebriarsi di guardiolismo o sarrismo avrà fatto caso all’importanza di Chiellini e di una difesa arroccata intorno all’uomo forte, al combattente arcigno, insomma all’ultimo muro al quale affidarsi”.

“Forse il City di Guardiola, se avesse avuto un buon difensore, sarebbe rimasto in Champions. Invece armati solo di bel gioco, si prendono gol e si saluta la compagnia”.

Nelle ultime stagioni Chiellini ha tenuto in piedi la sua molliccia retroguardia, la famosa BBC si è lentamente sbriciolata in preda agli acciacchi di Barzagli, alla portata difensiva (scarsina) di Bonucci, alla non felice scelta di sostituti e uomini del futuro (vedi Rugani)”.

Contava anche Buffon, utile nella gestione dei compagni davanti alla linea di porta. Senza parlare della svagatezza dei terzini. Chiellini è migliorato con gli anni, la sua storia calcistica insegna che non basta la qualità”.

“Si può essere meno dotati, ma con applicazione, determinazione e concentrazione si diventa grandi. E lui, per i compagni, è diventato come Baresi nel Milan, Picchi nell’Inter, Scirea in un’altra Juve, il libero Cera del Cagliari scudettato, Samuel per una ottima Roma e per l’Inter del triplete”.

“Giocatori che gestiscono, danno forza ai compagni, risolvono situazioni. Come dice Capello: «Mostrano il coraggio, puntano in avanti con spavalderia e non si perdono nella paura dei passaggetti orizzontali». Naturalmente serve avere compagni perlomeno validi.

La Juve affidata a Chiellini si sente più solida: pur senza negarsi qualche imbarcata. Senza di lui, i numeri di quest’anno parlano di 4 sconfitte fragorose: Young Boys, Genoa, Spal e Ajax”.

“Per ognuna sono fioccate due reti al passivo. Altri tre match finiti in pari: subendo 1 gol dal Genoa, 3 dal Parma (da arrossire), 1 dall’Ajax. Con lui in campo, la Juve ha perso contro Manchester United e Atletico Madrid (2 gol a testa), ha perso e pareggiato con l’Atalanta subendo 5 gol totali. E forse non è un caso che la squadra di Gasperini sia quella più somigliante all’Ajax per idea di gioco, modo di stordire l’avversario e forza giovanile dello stare in campo”.

“Era un campanello d’allarme e la Juve non lo ha capito”.

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