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sabato, Aprile 20, 2024

Cabrini attacca Douglas Costa: “La maglia della Juve si porta anche quando si è a riposo”

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L’ex calciatore juventino Antonio Cabrini è stato intervistato da RMC Sport, in merito alla vicenda che ha visto coinvolto Douglas Costa.

L’infortunato calciatore della Juventus nei giorni scorsi era rimasto coinvolto in un incidente, in cui era andata distrutta la sua auto, e dal quale era uscito miracolosamente illeso.

Nonostante l’incidente, il calciatore brasiliano si era precipitato a Parigi per partecipare alla mega festa dell’amico e compagno di nazionale, Neymar, per il suo compleanno.

Comportamento che pare non sia stato gradito, men che meno condiviso, dal club bianconero.

A seguito delle polemiche, Douglas Costa aveva commentato: “E’ stato il mio giorno libero e così sono stato libero di fare quello che volevo!”.

Il campione del mondo con la nazionale italiana nel 1982, Cabrini, ha così commentato il comportamento di Douglas Costa:

“La maglia della Juve si porta anche quando si è a riposo. Ci sono delle regole che valgono tutt’ora. Anche quando sei fuori dal campo, per la Juve devi essere un uomo da Juve. Una cosa che dovrebbe essere presente in tante altre società. Rottura? Dipende da come continuerà la sua storia all’interno della squadra. Non è solo la società che prende decisioni, ma a volte c’è la stessa squadra che tende ad eliminare giocatori che si comportano in una certa maniera. I senatori hanno anche una facilità di comando e di decisione importante”.

Cabrini ha colto l’occasione per commentare anche la situazione di Dybala:

“Numero pesante alle sue spalle, se ne parla da diversi anni ma è ancora giovane e ha un margine di crescita importante. Oggi non riveste un ruolo congeniale ma viene tenuto molto in considerazione dall’allenatore. Può diventare un grande giocatore. Quando hai un tecnico in Nazionale che ti conosce, non credo debba far cambiare idea a lui. Sa quanto vale il ragazzo, cosa può dare. Può anche cambiargli ruolo, ma a prescindere, la Juventus deve tutelarlo. Tra 1-2 anni dovrà svecchiare il reparto d’attacco e per questo deve pensarci”.

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