Hanno provocato non poche polemiche le pungenti parole del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, che ai microfoni di 90° minuto, ha tirato in ballo Inter e Juventus, in merito all’indice di liquidità.
“Le regole nel calcio italiano devono essere più trasparenti, la Fiorentina è una società senza debiti, paga gli stipendi regolarmente. Non è possibile che ogni 6 mesi porti soldi in Italia per rientrare nell’indice di liquidità, mentre squadre come Juventus e Inter non lo fanno“.
Finora nessuna replica da parte dei due club tirati in ballo, ma a smentire le affermazioni di Commisso è stato il giornalista specializzato in sport economy del Sole24Ore, Marco Bellinazzo, ai microfoni di FirenzeViola.
“L’indice di liquidità indica sostanzialmente che un club possa affrontare tutti gli impegni finanziari per evitare un default di una società a stagione in corso” ha commentato il giornalista, che ha poi aggiunto “Posto che c’è un organo come la Covisoc che controlla che tutti i club rispettino l’indice di liquidità, gli indici però non bloccano di per sé l’iscrizione al campionato, bensì obbligano le proprietà in difetto a provvedere attraverso aumenti di capitale o prestiti. E così hanno fatto Juventus e Inter, i bianconeri varando un aumento di capitale di 400 milioni e i nerazzurri aprendo un debito con un fondo che si chiama OakTree dovendo comunque rifinanziare per oltre 250 milioni”.
“È evidente che la situazione finanziaria dei club più importanti sia stata colpita enormemente dalla pandemia, ma hanno anche proprietà che in una maniera o nell’altra stanno cercando di rimediare. Dall’altra parte le operazioni di mercato di questi club ne testimoniano la difficoltà”.