L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ai microfoni di MaracanĂ in onda su TMW Radio, ha commentato la clamorosa notizia della nascita della Superlega, comunicata nelle scorse ore dai club fondatori, tra i quali la Juventus.
“Il progetto ambizioso è nato prima della pandemia ed era elitario, nell’ottica della pandemia questo diventa ancor piĂ¹ inattuabile“ – ha affermato l’ex presidente bianconero, che ha poi aggiunto: “La mia opinione è che il calcio sia lo sport in cui chi partecipa, per merito, cresce. Poi ci possono essere modifiche, revisioni delle coppe, ma il calcio è uno sport del popolo, ed è giusto che tutte le squadre partecipino per le loro capacitĂ ”.
Un progetto che rappresenta una vera e propria rivoluzione, ma che vede la UEFA giĂ pronta ad intraprendere azioni legali e comminare sanzioni ai club aderenti. Sulla capacitĂ della UEFA di mettere in pratica le azioni minacciate, Cobolli Gigli ricorda un dettaglio della vicenda Calciopoli:
“Non conosco bene gli statuti, ma la UEFA in passato ha giĂ preso delle posizioni. All’epoca alla Juventus la UEFA ci fece capire che se avessimo fatto ricorso al TAR per la retrocessione ci avrebbero estromesso dal mondo del calcio. Fu una decisione sofferta ma ripartimmo dalla B“, ha rivelato l’ex presidente bianconero.
Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, Cobolli Gigli ha aggiunto: “Invece di pensare ad aumentare i ricavi, i grandi club dovrebbero ridurre i costi. Da juventino preferivo vincere la Champions e non partecipare alla Superlega“.