Il direttore Ivan Zazzaroni nel suo editoriale su Il Corriere dello Sport ha commentato il durissimo sfogo di Antonio Conte a seguito della partita contro l’Atalanta.
Parole che stanno creando non poco clamore, a causa delle critiche dirette alla dirigenza nerazzurra non in grado, secondo Conte, di proteggere allenatore e squadra dai numerosi attacchi ricevuti nel corso della stagione.
Il commento di Zazzaroni:
“Conte ha ragione: «La società è debole». L’Inter è debole. «Non ci ha mai protetto» ha spiegato a Bergamo. «Attacchi gratuiti contro l’Inter e contro di me. A fine anno faremo le valutazioni».
Se non ci fossero di mezzo l’Europa League e una società debole, le conclusioni sarebbero da trarre oggi.
Perché Conte stavolta si è superato: una società forte non si piega a 90 gradi davanti a un suo dirigente. Una società forte non si fa criticare pubblicamente per il mercato, la mancanza di peso in Lega (ripartenza del campionato e caso calendari). Una società forte non permette inoltre al tecnico cresciuto nella “nemica” Juve di indicare a più riprese la “nemica” Juve come modello al quale ispirarsi.
Juve che, non va dimenticato, ruppe con Conte (si dimise) proprio per riaffermare la prevalenza della società sui tesserati, allenatore incluso, peraltro dopo tre stagioni brillantissime nelle quali proprio Antonio era stato il motore dei successi in campionato.
Non so quali valutazioni voglia fare Conte a fine anno, alcune riesco a immaginarle. Sono tuttavia curioso di conoscere quelle della società debole e soprattutto dell’ad Marotta che per tutelare, fiancheggiandolo, il suo ‘asso’ ha fatto spendere 186 milioni solo in giocatori alla società debole e condotto battaglie politiche, che probabilmente non condivideva, prendendosi palate di cacca – quando Conte ci racconterà cosa ha dovuto fare per convincere la società debole a prendere Lukaku, immagino che chiarirà anche quali sforzi ha dovuto compiere per far spendere quasi 22 milioni per Lazaro, rinnegato dopo soli 4 mesi“.