Il giornalista e scrittore Andrea Bosco prosegue la sua crociata nei confronti dell’allenatore della Juventus. Ecco alcuni passaggi del suo lungo editoriale:
“C’è una cosa che la Juventus deve evitare: la “comprensione“ nei confronti di Maurizio Sarri. A cominciare da quella dei suoi dirigenti che l’hanno voluto al posto di Allegri. Sul conto del quale è bene sfatare luoghi comuni. Neppure la sua Juventus giocava benissimo. Ma quasi sempre vinceva”.
“Sarri non ha solo fallito il 50% dei trofei a disposizione ad inizio stagione. Sarri non è riuscito a dare un gioco alla Juve. I numeri, rispetto all’ultima di Allegri sono, in campionato, impietosi: una valanga di punti in meno in classifica, meno gol segnati, più gol subiti. Bastava studiare la storia di Sarri per capire che con lui la Juve avrebbe avuto difficoltà a “svoltare“. Sarri considera i giocatori tutti eguali”.
E ancora, il giornalista rincara la dose su Sarri: “Li considera “pedine” da far ruotare nei suoi schemi. Può andare bene in società dalle relative aspettative. Andò bene a Napoli, dove la squadra fu disposta al servizio di Higuain. Grande bellezza, ma zero tituli. La Juve è altra “roba“.
“[…] Sarri va giudicato nel complesso: dal punto di vista tecnico, gestionale, comportamentale. Una analisi (anche spietata), la dirigenza dovrà farla. Su se stessa, su Sarri, sulla rosa. Alcuni giocatori che hanno deluso sono stati voluti dalla dirigenza”.
“Altri che sono stati congedati non avevano il gradimento di Sarri. L’allenatore ha commesso errori. Ma non è stato il solo a commetterli. Tutti parlano delle finali perse con la Lazio e il Napoli. Ma nessuno dovrebbe dimenticare i pareggi con Fiorentina e Lecce. Le sconfitte con Lazio, Napoli, Verona, Lione”, ricorda il giornalista.
“Se i bilanci “si tirano alla fine“, tiriamoli pure alla fine. Ma attenzione: la prossima stagione comincerà il 13 settembre. Se hai dubbi sul tuo allenatore, devi risolverli ora. Al pari del “restauro“ della squadra. Troppi giocatori appaiono fisicamente logori”.
“Non c’è juventino che non maledica Sarri, ogni volta che Haaland in Germania fa una rete. La Juventus per come si è collocata in Europa ha la necessità economica (oltre che sportiva) di vincere. Non si faccia sedurre da ipotesi “all stars“: non è il tempo”.