Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport commenta nel suo editoriale la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte ed il successivo maldestro intervento del Ministro dello Sport Spadafora in merito alla ripartenza del calcio in Italia.
“Chissà se fra i 450 esperti sparpagliati fra le 15 task force messe in campo dal Governo per affrontare l’emergenza Cornavirus, ce n’è uno, dicasi lo straccio di uno che conosca, abbia letto, approfondito, studiato il Report2019 della Federcalcio”, si chiede il direttore.
“La domanda suona ancora più pertinente dopo avere ascoltato il consueto pistolotto in prima serata, pronunciato a reti unificate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”, scrive ancora Xavier Jacobelli.
“Il quale, a stretto giro di tv, in seconda serata è stato addirittura scavalcato a destra e a sinistra dal suo ministro per lo Sport che continua a snobbare la ripartenza dell’Azienda Calcio, somministrandole, invece, pannicelli caldi”.
Nel dettaglio: “Sì alla ripresa degli allenamenti individuali dal 4 maggio; sì alla ripresa degli allenamenti collettivi dal 18 maggio, come abbondantemente anticipato da giorni. Eppure, nessun accenno, nemmeno l’indicazione di una o più ipotetiche date, al ritorno dell’attività agonistica della Serie A”.
“Un’ora e mezzo dopo Conte, sugli schermi di Rai Due si è affacciato il ministro per lo sport, Spadafora, per segnare un altro autogol. Se Conte, con il suo lessico forbito per non dire nulla facendo finta di dire tutto, aveva alimentato una vaga speranza di ripartenza della A a giugno, Spadafora ha aperto la doccia gelata”.
“Su assist di Fazio secondo il quale «se un giocatore si positivizza, si ferma tutto di nuovo» (e chi l’ha detto? Forse Fazio è diventato virologo ad honorem a forza di frequentare gli scienziati sovente ospiti della sua trasmissione?) il ministro ha tergiversato, ha fatto melina, non ha dato nessuna indicazione precisa”.