Il giornalista Tony Damascelli nel suo editoriale per il Giornale ha commentato le ultime recenti polemiche tra il mondo della scienza e quello del calcio, in merito ad una possibile ripresa del campionato.
Le parole di Damascelli:
“Giovanni Rezza non è il custode dello stadio di Tampere. Nemmeno un opinionista da talk show televisivo.
Giovanni Rezza è il Direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità. C’è qualcuno più autorizzato di lui a trattare l’argomento del virus e dei rischi che questo comporta per l’attività dell’uomo?
Lo escludo e ieri il professor Rezza ha messo un punto sulla fibrillazione che sta accompagnando il mondo del football: «Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione.
Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me, sinceramente, sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio.
Il Comitato tecnico scientifico sul tema non si è ancora espresso ma se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. Poi sarà la politica a decidere».
Per quasi tutti è chiaro, anzi chiarissimo ma ho scritto «quasi», apposta, conoscendo i polli del football, quelli che sono sicuri di essere intoccabili, quelli che tireranno fuori la tesi che Rezza è tifoso della Roma e quindi ha gli interessi suoi ad annullare i giochi per favorire la “Maggica”, altri strilleranno che trattasi di un parere personale e la politica, la nostra cara politica dirà l’ultima parola.
Pensate un po’ come siamo messi. La Scienza dice che non si debba giocare e la politica, invece, potrebbe smentire quell’ultra romanista e riaprire le porte. La politica? Che cosa significa? Il governo di Conte Giuseppe? Il capo dello Stato forse?
Ma è il calcio a dover riflettere sulle parole del professor Rezza“.