La Gazzetta dello Sport tra le sue colonne prova a fare un bilancio di quanto è costato in termini economici il coronavirus alla Juventus.
“Borsa crollata, nordest chiuso, chiusi pure gli stadi di Serie A, e piazza Affari che ha bruciato 30 miliardi di euro”. Esordisce con queste parole la Gazza.
“Il calcio ha «dato» il suo contributo. Juventus Fc è risultato l’unico titolo del listino principale con una perdita a doppia cifra, l’11,83%”, scrive La Rosea.
“Dopo la pubblicazione della semestrale con perdite per 50 milioni, il club bianconero ha scontato l’annuncio della chiusura del museo del club e la possibilità di disputare il big-match di domenica sera con l’Inter a porte chiuse”, precisa il quotidiano sportivo.
“Possibilità che in serata con le decisioni del Consiglio dei ministri è diventata certezza. La Juventus salverà l’incasso, perché al pari di altri dieci club di A non prevede alcun tipo di rimborso, né agli abbonati né ai paganti, in caso di disputa della partita a porte chiuse”.
“Una policy molto discussa, e finita nel mirino dell’Antitrust, che considera questa e altre clausole vessatorie. Stiamo parlando di una cifra cospicua: l’ultimo Juventus- Inter giocato allo Stadium fece registrare 41.495 spettatori, per un incasso di 3.163.509,00 euro”.
“Quella che verrà a mancare è la fetta dei ricavi extra-botteghino: gli ingressi al museo, gli acquisti agli store, le consumazioni in bar e ristoranti. A quanto potrebbero ammontare? Un milione? Due? Per farci un’idea, nella stagione 2018-19 la Juventus ha ricavato dallo Stadium74 milioni, dei quali circa 21 da attività al di fuori del match day”, conclude La Gazzetta dello Sport.