Il giornalista Tancredi Palmeri, nel suo editoriale per TMW, ha commentato il momento di difficoltà vissuto dalla Juventus e dal suo allenatore Maurizio Sarri, bersagliato dalle critiche a seguito della recente sconfitta contro il Verona.
Le parole di Tancredi Palmeri:
“Dice: la Juventus è prima, è in semifinale di Coppa Italia con vista sulla finale, è negli ottavi di Champions con vista sui quarti. Smettetela di criticarla, smettetela di discutere, cosa volete di più.
Giusto. Piccolissimo particolare da lasciare qui senza cattiveria: a dire il vero è da dentro la Juve stessa che si rumoreggia, che si è insoddisfatti, che c’è qualcosa che stride e non va.
Al punto da richiedere una cena taumaturgica del lunedì tra Agnelli e Sarri, per rassicurare il tecnico.
Fin troppo ovvio che si sia voluto mandare il messaggio di pace urbi et orbi ai fedeli bianconeri e agli infedeli di altro colore, ma tutto nasce per quell’ennesima frase pronunciata da Maurizio Sarri, che a mezza bocca ha rilasciato la propria insoddisfazione, e che ancora meno è piaciuta in società.
Quello ‘Spero che qualcuno mi aiuti perché è un qualcosa che dobbiamo risolvere assolutamente‘ detto dopo la sconfitta con il Verona, che a proposito della superficialità dimostrata in campo, si riferiva all’eventuale mano dei senatori.
Una frase però fin troppo fatalista, che denuncia fin troppa incertezza sullo stato dell’arte e fin troppa vaghezza sulla comprensione delle dinamiche, per essere accettata dall’ambiente bianconero.
La domanda da ricordare è: perché è stato preso Sarri? Per giocare meglio di come si facesse con Allegri.
Significa che la Juve debba giocare bene come il suo Napoli? Certo che no.
Ma c’è in onestà una persona, da qualunque parte, che possa davvero dire che questa Juventus giochi meglio di quella di Allegri? E non ci riferiamo alle versioni spumeggianti allegriane del 2015 o del 2017, ma anche solo a quella più brutta, quella dell’anno scorso.
La Juve di Sarri starà anche tentando di fare cose differenti, come avere un baricentro più alto, una circolazione dal basso, un recupero guardando in avanti e non indietro, ma conta come ti riescono, non come le pensi“.