Arrrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana in un suo editoriale per la Gazzetta dello Sport analizza a freddo la gara tra Lazio e Juventus.
“La Juventus, unica squadra imbattuta in Europa, cede contro una Lazio in grande forma”, scrive Sacchi.
Sacchi tesse le lodi alla Juve vista nella prima mezzora che non lascia scampo ai biancoazzurri:
“Sarri a Roma ha piantato un seme oltre la sconfitta. È la strada giusta per scalare l’Europa”.
“I bianconeri di Sarri partono bene come non mai: bel possesso, ottime verticalizzazioni, palla che viaggia veloce, pressing e raddoppi a iosa. Gli uomini di Inzaghi soffrono e traballano”.
“I bianconeri segnano con il risorto Ronaldo dopo una splendida azione. Potrebbero arrotondare il risultato, sbagliano alcuni gol: mai vista quest’anno una Juve così bella ed armoniosa”.
“La Lazio soffre ma non crolla, aspetta momenti migliori. I ritmi della Juventus sono elevati, il pressing continuo grazie a una squadra compatta e organica come non mai”.
“La domanda che veniva naturale era: quanto continueranno con questa intensità? I primi 30-35 minuti sono stati da ricordare, mentre negli ultimi 10 si è notata una flessione”.
Anche l’ex allenatore conferma l‘importanza del centrocampista uruguaiano e scrive:
“I biancazzurri hanno più spazio e tempo per le giocate. Si infortuna Bentancur, uno dei migliori. Tutta la squadra non riesce più ad avere il dominio del gioco”.
“I laziali si avvicinano sempre di più all’area avversaria e palleggiano con Luis Alberto”.
“Arrivano anche le perplessità sulla direzione arbitrale: “Nel secondo tempo e in particolare dopo l’espulsione, per me forse troppo severa di Cuadrado, la Lazio di Inzaghi dilaga. I biancazzurri, sorretti da una straordinaria forma, segnano un gol da favola per tempismo e qualità tecnica con il miglior Milinkovic della stagione”.
“Complimenti ai ragazzi di Inzaghi che ormai sono una certezza. Non condivido le critiche severe che hanno subito Sarri e i suoi uomini”.
Quest’incontro ha fatto capire a tutti, giocatori e giornalisti più attenti, che la strada iniziata nel primo tempo può essere quella vincente in Europa”.
Sacchi avverte:
“Ora è fondamentale che i giocatori juventini seguano il loro tecnico con convinzione. In Europa è determinante l’organizzazione di squadra che innalza il lavoro di ogni singolo, dà coraggio e rende creativi.
Arrigo Sacchi tesse le lodi dell’attuale capitano bianconero Bonucci sempre più leader:
“Così devono fare i bianconeri, capeggiati dal loro leader e capitano Leonardo Bonucci. Persona intelligente e grande giocatore, mi rifiuto di credere che abbia mancato di rispetto al suo allenatore”, scrive Sacchi.
Sacchi ribadisce la sua convinzione sulla potenza della squadra bianconera e non sembra minimamente preoccupato dal passo falso della Juve in campionato:
“Si vince uniti praticando un calcio positivo e di dominio basato sul bel gioco e sull’organizzazione. Occorre un gruppo che possegga, prima di tutto: modestia, generosità, passione ed entusiasmo”.
“Un team con etica del collettivo e del lavoro, con un obiettivo condiviso e dove tutti durante la settimana lavorano con impegno dando tutto se stessi. Una vera squadra nello spirito e nel gioco”.
“Un gruppo pensante ed intelligente. In Europa si vince quasi sempre con il collettivo e l’organizzazione e il dominio del gioco. Solo saltuariamente si è vinto con un football difensivo o puntando prevalentemente sui fuoriclasse”, conclude Arrigo Sacchi.