Dopo la bella prestazione dell’argentino Paulo Dybala, che ha permesso alla Juventus di sconfiggere il Milan 1-0 e tornare in cima alla classifica, La Gazzetta dello Sport ha commentato il momento vissuto da la Joya, ritenuto l’erede di Alessandro Del Piero:
“Il palmo poggiato sul cuore, poi le braccia larghe che mimano il pensiero di uno stadio intero: «mamma mia che gol». Poi la mano davanti alla faccia, per la Dybala mask.
La festa della Juventus è un rito collettivo che si scatena intorno al ragazzo con il numero 10 sulla schiena.
Non c’è Cristiano Ronaldo con il solito ‘siuu’ vicino alla bandierina, c’è un folletto con lo sguardo famelico che alla Juventus è ripartito da zero, imparando a sfruttare ogni occasione.
Paulo sommerso dai compagni, Paulo celebrato sui social dall’inseparabile fidanzata Oriana («Grande, vita mia», ha scritto su Instagram: il gol era dedicato a lei).
«Ronaldo e Messi sono alieni, io voglio essere il primo degli umani», aveva detto in un’intervista alla Gazzetta di circa un anno fa. Un umano che sa fare cose straordinarie, come il gol di destro con cui ha fulminato Donnarumma una manciata di minuti dopo essersi alzato dalla panchina.
Entrare al posto di Cristiano con la partita ancora in bilico significa giocare con una spada di Damocle sulla testa: Sarri ha avuto coraggio a sostituire CR7, Dybala ha lasciato la pressione attaccata alla giacca della tuta ed è entrato con la leggerezza di chi ha idee chiarissime su come finirà.
Il Milan è la sua vittima preferita in Serie A: 7 gol ai rossoneri (contro nessun’altra squadra ha fatto meglio), 6 realizzati in casa.
Il primo di destro, il piede debole, quello che tutti i giorni allena per migliorare, anche a casa, provando a scrivere il suo nome con una penna tra le dita per aumentare la sensibilità.
Una volta era buono solo “per staccare le tende” (copyright Dybala), ieri sera è diventato l’inno alla Joya di un intero stadio.
Poteva essere doppietta con lo stesso piede, se Donnarumma non lo avesse fermato nel finale.
«Nessuno si aspetta che io segni con il destro – ha spiegato sorridendo -, ma probabilmente potevo fare solo quello».
Vero, perché Romagnoli gli copre il tiro di sinistro, Dybala lo dribbla verso destra e con il destro disegna un diagonale che finisce dritto nell’angolino.
Un gol che vale doppio, perché riporta la Juventus in testa, con l’Inter che dopo una notte da regina torna nel ruolo di inseguitrice.
«La classifica dice che è una corsa tra noi e i nerazzurri – dice l’argentino -, ma manca ancora tanto tempo alla fine del campionato.
È stata una serata perfetta per me e per tutti, contava il risultato al di là di chi fa gol. Non abbiamo espresso il nostro gioco migliore, ma bisogna saper vincere anche così per arrivare allo scudetto, che è il nostro primo obiettivo.
Il Milan è sempre una grande squadra, è stato molto bravo Szczesny a neutralizzare i loro tentativi offensivi».
Dybala tra pochi giorni compirà 26 anni (il 15 novembre) e Alessandro Del Piero, ha appena festeggiato i 45.
Il gol è un regalo per entrambi e anche un simbolo di continuità: Paulo è l’erede di Ale per bellezza, concretezza e attaccamento alla maglia.
Pinturicchio è stato bianconero quasi per tutta la carriera, Dybala ha detto no alla Premier perché si sente juventino e vuole scrivere altre pagine di storia di questo club.
Paulo in questa stagione aveva già segnato all’Inter a San Siro, ieri ha messo al tappeto l’altra milanese dalla panchina. La panchina non lo intristisce affatto: anche questo è un segnale di maturità.
Finora ha fatto 5 gol, uno meno di Cristiano Ronaldo. Un umano che sa fare cose straordinarie“.