Milan, se ne va anche Rino Gattuso.
Secondo quanto afferma stamane il quotidiano La Repubblica, Gattuso ha ha sciolto ogni dubbio:
“Decidere di lasciare la panchina del Milan non è semplice”, ha detto.
“Ma è una decisione che dovevo prendere. Non c’è stato un momento preciso in cui l’ho maturata”, sostiene Ringhio.
“È stata la somma di questi diciotto mesi da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre”.
“Mesi che ho vissuto con grande passione, mesi indimenticabili. La mia è una scelta sofferta, ma ponderata”.
“Rinuncio a due anni di contratto? Sì, perché la mia storia col Milan non potrà mai essere una questione di soldi”, ha affermato elegantemente Gattuso.
Gattuso, rinuncia a cinque milioni e mezzo di euro netti fino al 2021. È quanto recita il contratto che Gattuso ha firmato con il Milan.
Un gesto controcorrente, quello dell’oramai ex allenatore rossonero. Così lo definisce Repubblica nel proprio articolo, che prova a tracciare anche un bilancio da quando Gattuso è arrivato al Milan.
Dopo diciotto mesi esatti se ne va e non certo perché il suo anno e mezzo alla guida del Milan debba considerarsi fallimentare.
44 punti la prima stagione da subentrato, con rendimento inferiore soltanto a Juventus e Napoli.
68 punti la prima stagione intera, quella appena finita, col record di punti degli ultimi sei anni milanisti, anche se non è bastato per acciuffare la Champions League.
Al club un tempo “il più titolato al mondo” la qualificazione alla coppa più importante sfugge ormai dal campionato 2012-13, quando in panchina c’era Allegri.
Inoltre Repubblica ci ricorda che il giovane allenatore (appena 41 anni) nel frattempo ha fatto congrua gavetta a Sion, Palermo, Pisa e appunto alla Primavera del Milan.
Ed è rimasto uno controcorrente, più che mai: stamattina si dimetterà ufficialmente, entrando a Casa Milan e incontrando l’amministratore delegato Ivan Gazidis, al quale aveva preannunciato la decisione.
La separazione è consensuale. Nel Paese in cui quasi mai si dimette qualcuno il suo gesto rimane una rarità.