Qualche giorno fa il Times ha riportato la notizia della vittoria della causa presentata da Antonio Conte, ex allenatore della Juventus nonché ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, contro il Chelsea.
Abramovich sarà chiamato a risarcire Antonio Conte per averlo esonerato al termine della seconda stagione, chiamando al suo posto Maurizio Sarri.
La causa era stata intentata da Conte il quale, nonostante avesse ancora un anno di contratto, non si era visto riconoscere dal Chelsea i compensi dell’ultimo anno.
Pagamenti a cui il club inglese non intendeva dare seguito, secondo i legali del Chelsea, a causa delle violazioni del regolamento interno del club.
Motivazioni non riconosciute dal Tribunale, che ha condannato il Chelsea di Abramovich a riconoscere ad Antonio Conte la cifra di circa 10 milioni di euro, come risarcimento dopo il licenziamento.
Il Corriere della Sera riporta oggi un commento dell’avvocato di Antonio Conte, Giacinto Favalli, che ha ribadito un principio giuridico:
“Ovvero che se il datore di lavoro vuole recedere il contratto anticipatamente, il lavoratore deve ricevere l’importo degli emolumenti mancanti. Quando l’allenatore viene esonerato dalle prestazioni resta sotto contratto, non è quindi libero e la società deve pagargli lo stipendio. Il giudice non ha riconosciuto la giusta causa del licenziamento”.