Il giornalista e opinionista sportivo Massimo Pavan ha commentato su tuttojuve.com, le voci circolate negli scorsi giorni, secondo le quali la Juve avrebbe ottenuto lo stadio grazie a ‘regali’.
Le parole di Pavan:
“Ci sono cose che si dicono solo e soltanto se si conoscono i fatti e noi i fatti li conosciamo molto bene. La Juventus ha cominciato a muoversi sullo stadio di proprietà negli anni novanta con Romy Gai e Carlo Diana e lo sappiamo bene perché proprio in quegli anni realizzai proprio una tesi dal titolo: “Come una società di calcio entra nel settore dell’entertainment”, con una conjoint analysis per individuare i profili giusti per uno stadio di proprietà e quali servizi aggiungere dal ristoro alla palestra al servizio negozi e nursery. Una ricerca come tante altre, che la società fece in quegli anni mentre i competitors in Italia dormivano sonni pensando solo al mercato.
Già allora la Juventus era avanti grazie alle intuizioni di Umberto Agnelli ma anche di Antonio Giraudo e Luciano Moggi, intuizioni completate da Blanc e Andrea Agnelli sotto la cui gestione si è inaugurato lo stadio, opera perfetta, per qualcuno piccola, per noi ideale per essere sempre pieno.
Ci viene da ridere nel pensare a regali come sostiene qualcuno, si parla di 75 milioni, la Juventus aveva pronto il progetto dello stadio nuovo ma è stata mandata in B rallentando la crescita e creando un gap con le principali squadre europee che già allora erano suoi competitors. La Juventus con la B ha perso 5 anni e 200 milioni l’anno fate voi il calcolo, è abbastanza semplice.
Fanno ridere certe accuse come se fossero regali, la Juventus si è guadagnata tutto e se ha ottenuto lo stadio è grazie a programmazione e lavoro, cosa che in bianconero è la base ed unica via per arrivare ai successi“.