Il derby di Torino, ha sicuramente colpito per la correttezza da parte dei tifosi juventini nel commemorare la tragedia di Superga.
Allo Stadium infatti si è giocato alla vigilia del 70esimo anniversario dalla scomparsa del Grande Torino, e i tifosi bianconeri hanno esposto uno striscione che titolava “Onore ai caduti di Superga”.
ll gesto è stato applaudito dal mondo del calcio e anche dal presidente dei rivali del Torino, Urbano Cairo.
Nonostante ciò, purtroppo non sono mancati alcuni isolati gesti spiacevoli. Un tifoso bianconero ha infatti mimato un aeroplanino, deridendo e mancando di rispetto agli sfortunati protagonisti dell’incidente aereo di Superga.
Il video è stato caricato sui social e ha fatto il giro della rete diventando virale.
Ma anche dai brutti gesti si possono trarre importanti insegnamenti: La Juventus ha lavorato una giornata utilizzando tutti i mezzi a disposizione nello Stadium, lo ha individuato e ha consegnato il materiale alle forze dell’ordine per gli atti formali.
E stamane tutti i media nazionali hanno lodato l’atteggiamento del club bianconero:
Il Corriere della Sera stamattina titola: “L’esempio della Juve. Buttare fuori a vita il teppista dell’aeroplanino”.
La notizia è proprio questa. In passato il club bianconero aveva già cooperato con le autorità per identificare gli autori di gesti inqualificabili dentro il proprio stadio, ma questa volta la risposta è stata ancor più rapida e simbolicamente determinata.
La lezione è che, se si vuole, si può. Si può cambiare il calcio italiano proprio partendo da questi gesti, ripulendo gli stadi da chi non merita di godersi lo spettacolo del calcio.
La stessa legge lo permette: Da oltre un anno i club italiani possono identificare chi si rende protagonista di episodi condannabili dentro il proprio impianto e definirli “sgraditi” negando loro l’accesso a tempo determinato o indeterminato.
Solo in questo modo si possono di nuovo riavvicinare le famiglie agli stadi italiani e rilanciare il nostro calcio. L’esempio dei paesi esteri è lampante, con Inghilterra e Germania che riempiono ogni domenica i propri stadi, anche nelle serie minori.