Tuttosport stamane in suo articolo spiega in maniera molto chiara le motivazioni per le quali la Juventus ha scelto di sovvertire la tradizionale maglia a strisce bianche e nere.
Scrive tra le sue colonne il quotidiano sempre molto vicino alle viccende bianconere: “Se si parte dal presupposto che la maglia è la rappresentazione fisica dell’anima di un club, stella polare della fede dei tifosi, il suo aspetto dovrebbe avere una sacralità inviolabile”.
E ancora leggiamo: “Se si parte dal presupposto che la maglia è solo una convenzione e, recentemente, un mezzo per aumentare il potenziale commerciale di un club, il suo aspetto va affidato agli esperti di marketing”.
Conclusione: “La Juventus, intesa come società, ha scelto il secondo presupposto e certo non per offendere la sensibilità di chi crede nel primo, ma perché più di ogni altro presidente, Andrea Agnelli è immerso nella modernità e, soprattutto, la sua ambizione è portare il club ai vertici, se non proprio al vertice, del calcio mondiale. Una strada che passa dalla globalizzazione della Juventus e del suo marchio”.
Riassumendo con le parole del quotidiano sportivo: “Quindi, per chi si chiede come mai la Juventus ha scelto una maglia senza strisce e semplicemente bipartita in una zona bianca e una nera, divise da un sottile fettuccia rosa (citazione del colore dei fondatori del 1897) la risposta è una e una sola – scrive Tuttosport :
“La maglia a strisce, quella della tradizione, non piace al mercato globale dove le strisce verticali non attirano gli acquirenti che non sono legati alla tradizione e, in particolare sono sgradite a quello degli Stati Uniti, dove sono gli arbitri a vestire le strisce bianche e nere” spiega il quotidiano sportivo.
“La nuova maglia spaccata in due, che tante perplessità suscita nel popolo juventino, dunque è stata pensata per essere venduta all’estero: un nuovo look che, secondo gli esperti, dovrebbe aumentare le vendite, massimizzando l’effetto CR7″, conclude Tuttosport.