“Si è spenta la voce di tutte le mattine. La voce inconfondibile di un uomo meraviglioso, Massimo Bordin.
Fu mio figlio quattrenne, qualche mese fa, a notare che gli era passata la tosse.Quando glielo dissi, sorrise. E io mi accorsi troppo tardi che era una pessima novità.
Con ancor maggiore forza, anche in sua memoria, bisognerà battersi perché sopravviva Radio Radicale, perché la memoria abbia futuro. Ma questo domani, con fede migliore.
Stasera, da questa campagna di fronte Racalmuto, il pensiero va a chi rimane, a chi gli ha voluto bene, a chi gli è stato accanto, con amore, fino alla fine“.
È il ricordo di un’amica di Massimo Bordin, morto oggi, 17 aprile, all’età di 67 anni.
Vogliamo ricordare Massimo Bordin anche con le parole di Gian Domenico Caiazza, Presidente Unione Camere Penali Italiane.
“La notizia della morte di Massimo Bordin ci raggiunge tutti come un doloroso e quasi beffardo monito.
Si spegne la voce di un amico innanzitutto, ma poi di un giornalista di rara e raffinata cultura, orgogliosamente libero nel pensiero, irriducibile ad ogni possibile condizionamento politico e culturale, ad ogni tentazione servile o anche solo conformistica, coraggioso nella sua naturale ambizione intellettuale di testimoniare idee, scelte, comportamenti lontani le mille miglia dai rassicuranti e mediocri approdi non del buon senso, ma -come gli avrebbe detto Pannella in quelle leggendarie conversazioni radiofoniche- del becero “senso comune”.
“Insomma, la voce perfetta, inimitabile e temo irripetibile, di quello splendido patrimonio della nostra cultura e della nostra democrazia che è Radio Radicale”.
“Vederti morire, Massimo, mentre la Tua Radio è costretta ad ascoltare quotidiani proclami della propria condanna a morte pronunciati con ottusa, tracotante spavalderia da inconsapevoli protagonisti del Nulla, ha il sapore stupefacente di una dolorosa ma forse provvidenziale metafora”.
“Come a darci un motivo in più, una energia inaspettata e formidabile, per pretendere ed ottenere che quella simbiosi inscindibile, splendida e preziosa che vi fu tra Te e Radio Radicale, sopravviva, Ti sopravviva, e Tu con Radio Radicale”.
Ti sia lieve la terra, Massimo.