Emre Can non scenderà in campo stasera per l’andata dei quarti di finale di Champions League contro l’Ajax , a causa dei problemi alla caviglia ancora non risolti, ma cercherà di essere presente per la gara di ritorno.
Nel corso di un’intervista a DAZN, il calciatore bianconero ha affrontato diversi temi, a iniziare dall’addio al Liverpool:
“Jürgen Klopp era deluso quando ha saputo che sarei andato via da Liverpool. Ma quando gli ho spiegato che cercavo una nuova avventura ha capito. Non si trattava di una scelta contro di lui o contro il club, ma semplicemente una nuova sfida alla Juventus. Mi sento ancora con Klopp e sarò sempre grato a Liverpool”.
Emre Can fa poi una previsione sulla Champions:
“Fino a questo momento è andato tutto bene, ma non abbiamo ancora vinto nulla. Vogliamo vincere lo scudetto e la Champions League. La voglia di alzare quella coppa è tantissima, in società e nell’intera città. Le rivali sono forti, ora affronteremo l’Ajax che ha eliminato il Real. Ma noi siamo un gruppo forte e se tiriamo fuori le nostre qualità sono sicuro che raggiungeremo le semifinali“.
Il tedesco ha poi rilasciato un commento sul suo compagno di squadra più osannato, Cristiano Ronaldo:
“Tutti parlano di lui, l’effetto Ronaldo è enorme sulla città, sul club e sul campionato. Ma per me conta più la persona del giocatore, e lui è molto amichevole, un ragazzo con i piedi per terra“.
E ha trovato spazio anche per complimentarsi con il suo mister:
“È un maestro di tattica, trova sempre nuove soluzioni in ogni partita. Cambia continuamente disposizione, cura ogni dettaglio. Poi come persona è divertente, anche se onestamente lo capisco poco, perché è toscano e parla un dialetto molto difficile, si mangia un sacco di parole. Gli allenamenti? Mi lamentavo di Klopp, ma qui ci tocca correre di più“.
Amarezza per Emre Can per la mancata convocazione nella sua Nazionale:
“Sono rimasto deluso dalla mancata convocazione, ma farò di tutto per convincere il CT”.
Un ultimo commento infine sul compagno Khedira:
“A volte dimentichiamo che nella vita ci sono cose più importanti del calcio. È stato uno shock per tutti quando siamo venuti a sapere dei problemi cardiaci di Khedira. Io non ho vissuto un periodo semplice, ma la società mi ha supportato e ora mi sento bene. La Juve è come una famiglia“.
