Severe dichiarazioni di Giovanni Malagò, Presidente del Coni, durante il Consiglio Nazionale in corso, in merito alla alla riforma del Coni contenuta nella bozza di manovra: “Riforma illogica, non mi dimetto soltanto perché non sono uno che abbandona la barca”.
“Questa non è la riforma dello sport italiano, non c’entra nulla. Questo è un discorso in modo elegante di occupazione del comitato olimpico italiano”.
Il Presidente ha poi aggiunto: “Quello che uscirebbe o potrebbe uscire da questa norma non la considero una riforma, è una precisa e fortissima volontà della politica di oggi di trasformare il Coni. Con i contributi gestiti dalla nuova struttura politica il Coni si ridurrebbe a un’agenzia di viaggi”.
“Non mi dimetto perché non sono uno che abbandona la barca”.
“Se questa riforma fosse iniziata a fine 2019 mi sarei dimesso contestualmente. E se dico che mi dimetto mi dimetto, ma io non abbandono la mia barca a cinque mesi dalle Olimpiadi. Non lo faccio, ma c’è una profonda illogicità in questo documento”. Termini forti quelli del Presidente del Coni al Consiglio Nazionale. “Abbiamo fatto notare – ha poi puntualizzato Malagò – che questa riforma non è applicabile nel 2019 e ci è stato risposto che è per il 2020: peggio mi sento, nell’anno delle Olimpiadi. Io sono stato eletto per essere presidente di un altro Coni: questo Coni non lo accetto. Il problema è mostruoso, clamoroso”. “È un problema – ha concluso nella lunga esposizione durata quasi un’ora – che nessuno dei qui presenti e degli altri stakeholder meritava. Non so cosa succederà. Ci aggiorneremo il più possibile e oggi oltre a dire viva lo sport e viva l’Italia, dico anche viva il Coni”.
Secca la risposta dei Sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente: “Ci sorprende l’atteggiamento del Presidente Malagò che sa bene che l’autonomia dello sport non è in discussione. Stiamo seguendo un modello d’eccellenza già in vigore in molti paesi d’Europa e del mondo. Molti sono con noi, ci incoraggiano ad andare avanti e così faremo con serenità, sobrietà senza personalismi sicuri di fare le scelte migliori per il bene dello sport italiano, che è l’unico obiettivo che ci poniamo. Questo governo non fa leggi a favore o contro le persone, Malagò compreso, ma rispetta il programma e il contratto che ha dato vita all’esecutivo. In questo senso stiamo prevedendo il coinvolgimento del Coni in quello che è il suo compito, cioè la preparazione olimpica e di alto livello”.
Fonte: SkySport