Anche dopo la vittoria del derby da parte dell’Inter pare che il giornalista Criscitiello non abbia cambiato opinione su Luciano Spalletti.
Michele Criscitiello Il direttore di Sportitalia nel suo editoriale su Tmw traccia le differenze tra i due toscani Allegri e Spalletti.
Il direttore di Sportitalia infatti elogia l’umiltà di Allegri, toscano di Livorno, e boccia la presunzione di Spalletti, toscano di Certaldo, nonostante la sconfitta di ieri della Juve e il successo dell’Inter, scrivendo:
“La Toscana non è uguale in tutte le sue città. Anche i toscani sono diversi tra di loro. Ci sono quelli simpatici che fanno ridere e quelli che vogliono fare i simpatici ma non fanno ridere. Ci sono quelli che non cercano scuse e lavorano e ci sono quelli che cercano sempre un colpevole diverso per lavarsi la coscienza. Massimiliano Allegri è toscano almeno quanto Luciano Spalletti”.
“L’allenatore della Juventus dopo le fesserie fatte a Madrid si è messo sotto e ha pedalato. Si è cancellato dai social per disperazione perché la cosa più bella che gli avranno detto sarà stata: “incompetente, torna al tuo paese”. è stato zitto, ha risposto qualcosa tramite conferenze stampa e senza fare troppo il gradasso ha dato tre calci nel deretano a Simeone e l’ha rispedito a casa giocando alla Simeone. Tradotto: Allegri sembrava un leone e Simeone è tornato a Madrid da agnellino. Chi lo avrebbe mai detto?” scrive Criscitiello.
“Allegri fa i fatti, il toscano perdente fa le chiacchiere. Una volta è colpa di Marotta, l’altra di Icardi, una volta di Keita ma non ha mai detto “Scusate, il vero colpevole sono io. Dovrei far fare alla società la società e io dovrei pensare più al campo, considerato che la squadra non è poi da buttare”.
Si chiede provocatoriamente Criscitiello: “L’Inter non avrebbe dovuto vincere lo scudetto, ma dopo il mercato estivo si sarebbe dovuta almeno presentare al nastro di partenza; avrebbe dovuto superare il girone di Champions, andare avanti in Coppa Italia e avvicinarsi alla finale di Europa League. Risultati raggiunti? Scudetto a meno 100, fuori dalla Champions con il PSV ultimo e senza pretese, fuori dalla Coppa con la Lazio ai quarti e fuori in Europa League al secondo giro. Una lotta Champions ancora tutta da vivere. In mezzo? Una tranvata con Zaniolo, una sospensione per Nainggolan, un 2002 buttato nella mischia in piena zona rossa europea e un caso Icardi mai risolto e non risolvibile perché la vera verità non è mai emersa ed emergerà a maggio quando qualche società (una a caso) annuncerà il colpo del mercato estivo”.
E allora, ecco la stoccata del direttore di Sportitalia: “Spalletti parla, Allegri fa i fatti. Da Roma a Milano, Luciano ha dimostrato di non aver migliorato le sue lacune… e i suoi risultati nonostante il derby vinto ieri sera”.
“Il vero problema dell’Inter è l’assenza del grande capo perché un progetto così ambizioso non può essere affidato ad un giovane ragazzo, volenteroso, che è lì solo perché nato dal padre giusto. Zanetti sta dimostrando di essere un signore, Ausilio lo è, Marotta è arrivato da poco e la morale è che ci sono tante figure ma nessuna di queste in grado di ribaltare Spalletti e spogliatoio.
“Perché ad un certo punto qualcuno dovrebbe dire all’allenatore di fare l’allenatore e anche se fosse primo in classifica, vedi Allegri, non avrebbe diritto a mettere il becco su questioni societarie; figuriamoci se stai perdendo anche le amichevoli del giovedì” conclude Criscitiello