Tacchinardi avverte i tifosi della Juventus.
Lo fa rilasciando una intervista al Corriere di Torino.
Prima di tutto, Tacchinardi, profondo conoscitore dell’ambiente bianconero, affronta il tema caldo di questi giorni: la panchina della Juve.
Scrive il Corriere di Torino: Alessio Tacchinardi, undici anni alla Juventus di cui cinque in squadra con Zizou: «Se ci fosse un cambio in panchina, nessuno sarebbe più adatto di Zinedine per guidare i bianconeri».
Ma ogni cosa dovrà eventualmente essere fatta a suo tempo. «È davvero presto per celebrare un funerale, Max ha soltanto sbagliato una partita. E con l’Atletico Madrid l’impresa è possibile».
Tacchinardi, l’ambiente bianconero è troppo critico e poco riconoscente nei confronti di Allegri? «La scarsa riconoscenza è un grande problema di tutto il calcio.Vero, a Madrid ha sbagliato una partita, una gara pesante, ma è troppo presto. La sentenza, se sentenza sarà , arriverà tra dieci giorni. Aspettiamo il ritorno».
Cosa pensa dell’uscita di Allegri dai social? «Fossi stato in lui l’avrei fatto anche prima. Io ho salutato tutti un paio di anni fa, mi ero stufato di certi fenomeni da tastiera. I social stanno veramente rovinando il calcio. Guardiamo anche al caso di Icardi…».
Gli amici torinesi di Zidane dicono che sarà lui il prossimo allenatore della Juve. Lo pensa anche lei? «Zizou è sicuramente un amico, nonché un ex bianconero che ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore».
È lui il migliore candidato per l’eventuale successione di Allegri? «Zidane conosce molto bene Torino, l’ambiente e la società . Ha il cosiddetto stile Juve. È sicuramente un grande. Se Allegri non dovesse restare, sarebbe il migliore allenatore per il club bianconero».
Zidane quindi, anche meglio di Guardiola? «Guardiola è unico, irraggiungibile, di certo non mi dispiacerebbe vederlo a Torino. Ma Zizou ha vinto più Champions League di Pep. Ha un profilo più bianconero, ama la Juve e la città . Ha tutte le carte in regola, compreso un ottimo rapporto con Cristiano Ronaldo. E dire che mai avrei pensato che sarebbe diventato un tecnico».
Vi sentite ancora con Zidane? «Certo, Zinedine è un amico. Ci siamo visti diverse volte, anche di recente».
Le ha chiesto informazioni sulla Juve? «Zidane non deve chiedere proprio niente a Tacchinardi. Lui conosce benissimo il mondo bianconero».
Arriva Napoli-Juve, una sfida fine a se stessa? «Direi più un importante test in vista dell’Atletico. Non conta tanto il risultato quanto la risposta a livello fisico e mentale dei bianconeri. Mi interessa molto vedere se la squadra ha ritrovato un po’ di energia, perché a Bologna l’ho vista molto scarica. Se la Juve è mentalmente a posto gioca un bel calcio, quando è pigra fa un po’ fatica».
Contro l’Atletico l’impresa è possibile? «Servirà la partita perfetta, senza il minimo errore, una rimonta simile a quella che fece la mia Juve nella semifinale del 2003 contro il Real. Mettiamola così: i bianconeri hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere. Dovranno fare all-in, anche se non è mai bello giocare con il cappio al collo. Se prendi un gol, sei morto. Sarà dura, la condizione fisica della squadra al momento lascia più di un dubbio, ma l’impresa è possibile soprattutto per un motivo…». Quale? «La Juve è obiettivamente più forte dell’Atletico Madrid. E per blasone non può uscire agli ottavi di Champions. Un fallimento? Ripeto, andiamoci piano con i funerali»