L’ex attaccante della Juventus, Gianluca Vialli, è stato l’ospite d’onore del Candido-Day, e vincitore del premio ‘Il bello del calcio’, in memoria di Giacinto Facchetti.
Vialli è tornato a parlare del suo passato sportivo e, inevitabilmente, della sua Juventus:
“Indossare la maglia della Juve è un onore e un onere. C’è una storia alle spalle da rispettare. Grande organizzazione e grande mentalità. Il posto adatto per fare il calciatore“.
E inevitabili anche le domande sulla Juventus in Champions League, reduce dalla pesante sconfitta 2-0 rimediata a Madrid contro l’Atletico nell’andata.
Vialli commenta, ottimista:
“È una partita difficile, ma aperta. Possono ripetere la rimonta dello scorso anno fatta a Madrid contro il Real, la Juve ha già fatto tre gol al Bernabeu, rischiando di qualificarsi dopo un risultato della partita d’andata molto più complicato”.
“Ci vorrà sicuramente fortuna ma soprattutto tanta spinta dallo stadio. Lo sbaglio della Juve è stato quello di aver sottovalutato l’Atletico ma le due finali negli ultimi 4 anni ti danno qualcosa dentro per poter affrontare una rimonta”.
“Sarà dura, però la Juve due gol li può fare e poi gestire i supplementari ed eventualmente i calci di rigore“.
“L’importante è che l’ambiente si compatti, che ci sia ottimismo, che la squadra si prepari bene, che Allegri faccia le scelte giuste e che magari l’Atletico sia in giornata storta. Se tutte queste cose si allineano la Juve ha il potenziale per ribaltarla. In questo momento le chances sono 50 e 50″.
Vialli poi ha ricordato di essere stato l’ultimo capitano della Juventus ad alzare la Champions League nel 1996, dopo la finale vinta ai rigori contro l’Ajax:
“Sono stato l’ultimo ad alzare la Coppa dei Campioni, ne sono orgoglioso ma anche stufo. Vorrei essere stato capitano di un club che la vince un anno sì e uno no. Avrei voluto l’alzasse Buffon al posto di Chiellini ma va bene, piuttosto che Ferrara”, ha ironizzato Vialli con un sorriso rivolto a Ciro Ferrara, presente in platea.