venerdì, Novembre 22, 2024

Costacurta si scusa in diretta con Wanda Nara

Billy Costacurta domenica scorsa nel corso della trasmissione Sky Calcio Club ha pronunciato una frase su Wanda Nara ritenuta sessista.

Dopo il posticipo Napoli-Torino a proposito dell’atteggiamento di Wanda Nara aveva dichiarato: “Se fosse stata mia moglie, l’avrei cacciata di casa“.

L’ex milanista, ora commentatore Sky, rischiava di ripercorrere il caso Fulvio Collovati che pochi giorni fa è stato sospeso per due settimane dalla sua attività lavorativa in Rai per via di alcune sue affermazioni maschiliste.

In suo soccorso è intervenuta Ilaria D’Amico che, durante la diretta su Sky per commentare Atletico Madrid – Juventus, le ha dato l’opportunità di scusarsi per la l’infelice frase.

Ilaria D’Amico introduce l’argomento, analizzando lo scenario e premettendo di considerare Alessandro Costacurta un grande amico e un grande collega.

In questo paese – ha detto la prestatrice – c’è un problema di sessismo ed è indubbio, a volte però ci sono dei toni che vanno interpretati”.

“Quando ho sentito – ha proseguito la D’Amico – che si scatenava una forte polemica sulla tua frase, ti stavo seguendo in diretta, sull’idea che qualora tua moglie si fosse comportata come Wanda Nara, tu hai detto ‘L’avrei cacciata di casa’, io so quello che c’è dietro da amica e collega”.

“Credo che le cose – ha concluso la prestatrice –  che vengono attribuite come colpa a Wanda Nara, dovrebbero essere attribuite allo stesso modo se Wanda Nara fosse stato il fratello di Icardi che commentava da procuratore di Icardi“.

Alessandro Costacurta a questo punto prende parola e si scusa in diretta: “Non devo aggiungere niente altro perché mi è uscita una frase infelice. Sicuramente estrapolata e fuori contesto è una brutta frase che non sento neanche mia”.

“Parlo di moglie e di professionismo – ha concluso il marito di Martina Colombari – , piuttosto che di persone. Credo di aver fatto una uscita che non è elegante e chiedo scusa. In genere, lavoro qua e mi conoscete, il mio percorso commissariale incontrando donne fantastiche e invogliandole ad uscire dall’anonimato e dal guscio, faccia da testimonianza” .

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