domenica, Novembre 24, 2024

Serie A: cosa è mancato (e manca) a Milan e Juve per lottare per lo Scudetto

Ufficialmente il campionato di Serie A 2023/2024 non si è ancora concluso, tuttavia il distacco accumulato dall’Inter indirizza i nerazzurri verso la vittoria dello scudetto: l’unico dubbio rimasto, al momento, è relativo alla data in cui ciò avverrà. Guardando le prime 31 giornate, il Biscione ha perso in una sola circostanza, ha trovato 4 pareggi ed è uscito vittorioso in 26 scontri. Un rendimento straordinariamente costante per la formazione guidata da mister Simone Inzaghi. La rosa a disposizione del tecnico piacentino è grossomodo la stessa della passata stagione, con alcune aggiunte importanti. In mediana è arrivato Davide Frattesi dal Sassuolo: non è considerato un titolarissimo da parte dell’allenatore, tuttavia ha saputo sfruttare al meglio le occasioni concesse, andando spesso in marcatura. L’altra grande novità riguarda l’attacco: al fianco di Lautaro Martinez, sempre più al centro del progetto interista, si trova Marcus Thuram, arrivato per sostituire Romelu Lukaku. Il francese ha impiegato poco tempo a non far rimpiangere il centravanti belga.

A Milan e Juventus, le due principali inseguitrici dei nerazzurri, mancano proprio questo: i punti fermi attorno a cui costruire il gioco. I rossoneri hanno cambiato tanto in questa stagione ma il rendimento in campionato è sempre stato altalenante. Ad inizio campionato l’indiscusso leader della squadra era considerato Rafael Leao, il portoghese però ha vissuto un anno di luci ed ombre, con molte partite terminate con una prestazione in chiaroscuro. Infine, il Diavolo convive da un paio di annate con un problema relativo al centravanti: al momento il titolare è Olivier Giroud ma più di un rumor lascia intendere come partente l’attaccante d’Oltralpe. Certamente subito dopo la fine del campionato (e ancor di più a conclusione degli Europei in Germania) impazziranno le trattative dei grandi club per assicurarsi le pedine giuste per completare l’organico: saranno senza dubbio molti i calciatori che finiranno sotto la lente di ingrandimento di dirigenti, media, tifosi e perfino delle quote sulle manovre di calciomercato. In particolare, sarà il valzer degli attaccanti a tenere banco: nei mesi estivi è infatti previsto il trasferimento del fenomeno Kylian Mbappé, destinato a salutare il Paris Saint-Germain. La sponda designata sembra essere il Real Madrid, ipotesi che torna di moda ciclicamente da un paio di anni, ma al momento non ci sono state conferme.

Guardando invece in casa Juve, la questione attaccante non sembra essere propriamente risolta. Il tecnico Massimiliano Allegri, in questa stagione ha sistematicamente avanzato Federico Chiesa a ruoli spiccatamente più offensivi nel suo classico 3-5-2. Molti restano però i dubbi, in primis legato alla permanenza di entrambi: in particolare l’ex Fiorentina è in scadenza di contratto nel 2025 e la dirigenza sta lavorando ad un rinnovo per evitare partenze a zero il prossimo anno. Il reparto offensivo della Vecchia Signora conta inoltre Dusan Vlahovic, Moise Kean e Arkadiusz Milik. Di questi, probabilmente solo il primo è certo della permanenza a Torino. Per l’ennesima volta sembra tornare di moda il nome di Alvaro Morata, ma è ormai un accostamento che si ripete ad ogni sessione di mercato. I problemi di Danilo e compagni però non si limitano al reparto offensivo: anche il centrocampo ha dimostrato evidenti limiti. Al netto di due defezioni importanti: Nicolò Fagioli, fuori fino a fine stagione per squalifica dovuta alle scommesse, e Paul Pogba, al momento fuori rosa e il cui futuro è ancora da decifrare. Il primo rientrerà certamente a fine maggio, probabilmente in tempo solo per l’ultima gara di campionato, mentre il secondo pare destinato a lasciare Torino in ogni caso, a prescindere dall’esito del processo per doping. Il reparto in mediana necessita però di alcuni innesti, oltre che del rebus relativo a Adrien Rabiot, considerato fondamentale nello scacchiere di Allegri ma ancora senza rinnovo a pochi mesi dalla scadenza contrattuale. Il merito del tecnico toscano è senza dubbio quello di aver lanciato in prima squadra numerosi giovani dall’indubbio futuro, ma è chiaro che con l’ambizione della Vecchia Signora di lottare su tutti i fronti ogni anno, qualche innesto di esperienza andrà fatto. Tutto o quasi dipenderà probabilmente dal colloquio che dovrà esserci tra dirigenza e allenatore: in caso di vittoria di Coppa Italia e pass per la Champions League il prossimo anno, tutto lascia propendere per un prosieguo di Allegri in panchina.

spot_imgspot_img