News.Superscommesse ha intervistato Fulvio Collovati. L’ex campione del Mondiale di Spagna 1982 ha analizzato lo scenario dell’attuale Serie A, esprimendo la sua personale opinione sui club in lotta per lo scudetto e per la Champions League, mettendo in luce problematiche, punti di forza e di debolezza delle squadre del nostro campionato.
Un giudizio su Napoli-Milan 0-4: crede che gli azzurri possano perdere certezze anche e soprattutto in vista del doppio confronto di Champions League?
Lo avrei detto anche se avesse vinto il Napoli: la Champions è un discorso a parte. E’ un’altra musica proprio, a livello mentale anche per il calciatore è proprio differente: pensi all’andata e al ritorno, non c’è il discorso delle 38 partite, quindi è proprio diverso. Certo, il modo in cui è avvenuta questa vittoria fa certamente riflettere: ci sono 20 punti di distanza in classifica, quindi di per sé il Milan partiva sfavorito mentre adesso magari partono un po’ più alla pari. Questa sconfitta però può anche far bene al Napoli, per riflettere.
In questa gara si è vista tutta l’importanza di un Leao in forma e l’impatto dell’assenza di Osimhen. Quanto pensa che possano essere decisivi ai quarti di CL questi due campioni, sempre se il nigeriano riuscirà a recuperare?
Osimhen è il capocannoniere del campionato, quindi ovvio che sia un giocatore importante: però il Napoli senza di lui aveva vinto tutte le partite giocate prima di domenica sera. Col Milan non ha funzionato la fase difensiva, hanno preso quattro gol e potevano prenderne altri due. A centrocampo sono stati sovrastati da un Tonali maestoso e da un Bennacer strepitoso su Lobotka, hanno sicuramente dato troppo spazio a Leao: il portoghese è devastante quando ha spazio in contropiede.
Cosa c’è che non funziona secondo lei nell’Inter? Si parla spesso di quanto manchi uno che salta l’uomo…
Ma questi sono discorsi da fanatici di calcio. Il giocatore che salta l’uomo manca a tutte le squadre, non ce l’ha nessuno: al massimo Kvara nel Napoli, ma non è quello il problema. L’Inter è una squadra monocorde, ha sempre il solito schema: lancio lungo, palla sulle fasce, ma gli manca un po’ di varietà di gioco.
Retegui ha fatto bene in Nazionale, anche se è un po’ poco per definirlo già un fenomeno. Cosa ne pensa degli oriundi in Nazionale? È a favore di un loro impiego anche massiccio, anche se a discapito di qualche giovane italiano?
Su questo io ho qualche perplessità: va bene che si ricorra a qualcuno, va bene Retegui visto che abbiamo magari pochi attaccanti, però non mi piace che diventi una Nazionale di oriundi. Valorizziamo i nostri giovani: c’è Kean, anche lo stesso Pinamonti. Abbiamo un sacco di centrocampisti, penso a Tonali che non è neanche partito titolare con l’Inghilterra e invece ha fatto una partita pazzesca col Napoli. Poi anche in altri ruoli abbiamo buoni calciatori: Scalvini, Bastoni… I giovani calciatori ce li abbiamo, forse sforniamo pochi difensori e attaccanti però quelli che abbiamo sono buoni: facciamoli giocare e valorizziamoli.
INTERVISTA COMPLETA E FONTE: https://news.superscommesse.it/interviste-personaggi-famosi/2023/04/fulvio-collovati-a-supernews-napoli-la-champions-e-unaltra-storia-linter-e-monocorde-ma-ad-aprile-520873/