Ultimi appuntamenti della stagione per la Juventus, chiamata al rush finale in campionato e alla sfida di Coppa Italia contro l’Inter in programma mercoledì. Una stagione fortemente condizionata dall’emergenza infortuni, con una lista di indisponibili che in alcuni periodi si è allungata, fino a raggiungere i 9 lettini in infermeria. Allegri ha dovuto fare i conti con numerosi stop, Dybala e Chiellini quelli che hanno patito più acciacchi, mentre Chiesa e McKennie quelli che hanno subito gli infortuni più gravi. Un problema che inevitabilmente ha imposto attente riflessioni da parte della dirigenza bianconera, che ha deciso di correre ai ripari.
Ad analizzare la situazione all’interno della Juve, il quotidiano TuttoSport, che riferisce:
“Più volte Massimiliano Allegri ha parlato di un’annata difficile sul fronte degli infortuni e il conteggio lo conferma, tant’è che all’interno della società sono in corso valutazioni sull’opportunità di correre ai ripari e cambiare qualcosa. Già la scorsa estate il settore medico era stato rivoluzionato con l’arrivo di tre nuovi fisioterapisti e di un nuovo riabilitatore, vale a dire il 50% della forza lavoro. Non è escluso che nei prossimi mesi vengano adottati altri cambiamenti”.
“Più che allo staff medico, il club guarda alla preparazione atletica ravvisando la necessità di nuovi innesti/cambiamenti. Allegri ha puntato il dito sull’aumento degli infortuni traumatici, spesso dovuti al caso, che restano però sempre un terzo rispetto a quelli muscolari, anche se hanno un peso maggiore sul numero di partite saltate”.
“L’esempio più eclatante è quello di Federico Chiesa, che ha subito tre stop a causa di problemi muscolari per un totale di 8 gare saltate e un solo infortunio traumatico, a gennaio, che lo ha costretto però a finire in anticipo la stagione (finora è stato assente per altre 23 sfide) a causa della lesione del legamento crociato anteriore. All’opposto, le 12 partite saltate quest’anno da Paulo Dybala hanno un’unica matrice comune, quella muscolare appunto. Da considerare, poi, che l’emergenza infortuni ha costretto molti bianconeri agli straordinari, aumentando così il rischio di affaticamenti e di nuovi stop“.