Spalletti in conferenza alla vigilia di Juventus-Roma:
MILIK – Domani è convocato, l’ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. E’ un ragazzo che ha entusiasmo e viene con noi.
GASPERINI – Io sto bene con tutti, con molti di questo campionato. Lui è uno di quelli che mi ha messo curiosità da sempre, è il modo di praticare un mestiere che fa la differenza, da uno come Gasperini c’è da imparare. E’ un modello di fabbrica il Gasp brand, ormi lo fanno un po’ tutti questa cosa qua, quanti dicono: fanno come l’Atalanta o come la Roma adesso. All’inizio a Crotone faceva già così, questo uomo contro uomo. Tutti i suoi ex calciatori che fanno gli allenatori giocano tutti come lui: Palladino, Juric, Bocchetti, Modesto.. guarda la Roma attuale. Calciatori trasformati da un punto di vista di mentalità, se non sei di livello ti sgama, ti trova i difetti. Mancini ora fa goal da ogni parte del campo, chiunque è disponibile in qualsiasi posizione di campo. Individualmente ti recintano, è una cosa difficile d liberarsi, trovare una possibilità di spazi. Lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farteli acchiappare, lo fa in maniera continua e opprimente, avvolgente e non ti rimane spazio per avere la libertà di esibire il tuo calcio. Se non vai oltre il duello è impossibile, se no si entra dentro la loro partita. Per me è uno di quelli che ha inventato un modo a cui ora in tanti fanno riferimento. Come Sacchi ha creato delle situazioni nuovi anche Gasperini e per cui si fanno i complimenti
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LA JUVE LA DIVERTE? – Questo fatto di essere anche belli dipende da quello che diventa attraente per gli sportivi. Il bello tipo vetrina di negozio, meglio avere gli abiti stropicciati ed essere disponibili a fare ciò che ci vuole in partita. Il bello diventa l’intensità, la corsa a perdifiato, diventa talento anche quelle cose che non venivano riconosciute come giocate di talento. La cosa importante è riuscire a prevederle le cose, se non sei veloce ti trovi male per forza. Abbiamo dei margini e l’ho sempre detto, bisogna vedere se in questo contesto di alto livello riusciamo a trovare questi spazi. Bisogna uscire dalla codifica, perchè le situazioni cambino in maniera rapida. Devi essere un po’ impulsivo nel saperla riconoscere.
NON MODULI MA SPAZI – Prima la posizione di uno ti dava l’idea di fossero gli altri, era tutto più ordinato. Ora non è così, devi prendere notizie di continuo, i giocatori modificano di continuo la loro posizione. Gli spazi sono tra gli avversari non tra le linee. Ti devi rendere conto di dove sono finiti gli avversari, questo scanning deve essere fatto di continuo. E’ quello che faceva Totti quando giocava, o Del Piero. Con le sue giocate anticipava, vedeva l’impossibile. Da una fantasia creava una situazione reale e questi giocatori determinavano agli altri di essere al loro livello. Trasformare l’immaginazione in realtà, questo è quello che ci vuole e i nostri giocatori ci possono stare.
BREMER E DAVID – Bremer gioca e c’è anche un po’ di valutazioni da fare. Cabal e Rugani dovrò rivederli perchè hanno un po’ di affaticamento e devo vederli domani. David? Hanno faatto bene a non portarlo a cenaa. La prima volta l’hanno invitato e ha grattato il parmigiano nella pasta con le vongole e non l’hanno più invitato.
SCUDETTO – Capello lo si sta sempre ad ascoltare. Questo è un esame di maturità, d università, sono curioso andarci dentro. Mi avrebbe fatto piacere avendo tutti a disposizione, qualche defezione l’abbiamo ma ho visto il gruppo interessato, a livello per disputare una partita alla pari
GRUPPO – Mi sembra di vederli tutti più coinvolti in tutto quello che capita. Non va divisa la partita, è la continuità che crea l’eccezionalità. Fine a sé stesso non è più sufficiente.
CAMBIASO – Un giocatore che mi piace e sa far tutto, però in questo momento ho preferito togliergli dei pezzi di partita. Sa far tutto ma in questo momento è un po’ tutto sotto livello perchè lui ha potenzialità superiori. Lui ci è rimasto male perchè lui capisce questa situazione, è esigente con se stesso, non ce l’aveva con nessuno m con se stesso. Ne abbiamo parlato, gli ho fatto vedere, lui è uno che legge i dati che gli vengono spediti ed è uno molto autocritico. Si va a prendere il meglio della situazione, la presunzione è inallenabile, invece questo fatto che lui ha fatto delle riflessioni e in allenamento l’ho visto rifare quelle sgasate… lui sa far tutto.
PLAY – Sul mercato non ho parlato di niente con la società e non è che mi interessi molto perchè è un discorso che abbiamo affrontato all’inizio e sapevo di circostanze e di momento di Juventus. Non vado a cercare niente. Locatelli mi sta piacendo, la sua caratteristica è dare equilibrio e forza ma ha anche i piedi per giocare a calcio, deve accorciare le tempistiche di fare le cose, deve velocizzare le sue caratteristiche. Koop lo sa fare, Miretti lo sa fare, Thuram sta adattandosi e sa alternare. Siamo tranquilli da questo punto di vista.
KOOPMEINERS – Non so cosa sarà senza di lui, cerco di decidere sulle abitudini che devono avere i giocatori. Creiamo aabitudini corrette, noi si vuol giocare da dietro, non per forza in maniera orizzontale, ma dipende sempre dall’avversario, poi ti attaccano anche il portiere. Gioca verticale lo sanno dire tutti, poi è nelle situazioni che lo devi fare. Perchè ora tutti pressano alto? Perchè i difensori hanno vantaggio nelle pallate che arrivano. E’ da valutare se senza Koop saremo bravi ad uscire da dietro come abbiamo fatto. Quello che conta e fa la differenza è fare le cose da Juventus.
SETTIMANA PIENA – Spero di incidere un po’ in tutto quello che è giocare una partita in generale.

