sabato, Novembre 23, 2024

Scandalo scommesse, le mani del gioco illegale sul calcio

Per ora i nomi scritti sul registro degli indagati sono quelli di Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, con l’altro Nicolò, Fagioli, che si è già costituito e ha patteggiato per 7 mesi di squalifica. Lo scandalo del calcio scommesse scuote il mondo della Serie A e non solo. Promettendo di fare ancora più rumore.

Potrebbero esserci anche altri nomi, infatti, coinvolti nel giro di giocate illegale e non permesse ai tesserati, che secondo il codice di giustizia sportiva non possono scommettere su competizioni organizzate da Fifa, Uefa o FIGC. Gli altri nomi tirati in ballo dall’ex paparazzo Fabrizio Corona (El Shaarawy e Zalensky della Roma, Casale della Lazio) non sono per ora coinvolti e sono già partite le querele da parte dei loro legali. Per ora restano quindi Tonali, Zaniolo e Fagioli. Per il primo è arrivato in questi giorni l’accordo per il patteggiamento: 10 mesi di stop, altri 8 di pene accessorie, con la questione ancora aperta per quanto riguarda lo stipendio, che potrebbe essere sospeso da parte del Newcastle. Continua a professarsi innocente, invece, l’ex esterno della Roma Zaniolo, oggi in forza all’Aston Villa, che afferma di aver giocato a poker e black jack su piattaforme illegali.

Un discorso, questo, che merita di essere approfondito. In Italia il gioco legale è quello che partecipa alla filiera, controllata e certificata, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Tutto quello che non rientra in questo giro è illegale e spesso è in mano alle organizzazioni criminali e mafiose. Come si legge su Giochidislots, solo nel 2021 le spese sul gioco illegale in Italia sono arrivate a sfiorare i 2 miliardi di euro, per una perdita di oltre 1 miliardo per le casse dell’erario statale.

Numeri pericolosi per l’economia, comportamenti dannosi per il calcio ma soprattutto per la società, come ha evidenziato Damiano Tommasi, oggi Sindaco di Verona ma con un passato sia da giocatore che da dirigente del sindacato calciatori: “Vedo una difficoltà generale nel mondo dello sport di non vivere quel ruolo di crescita umana che invece c’è – le sue parole a Radio Serie A – Gli occhi di tanti ragazzi e di tante persone sono sui campioni e non sempre c’è una responsabilizzazione di questo ruolo”.

Sono ancora tanti, infine, i punti interrogativi di questa vicenda. Quello che è certo è che ha permesso di guardare al di sotto della superficie, portando a galla problemi e zone d’ombra che ora devono essere affrontate con rigore.

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