domenica, Novembre 24, 2024

Calciopoli, svelato il contenuto della chiavetta: FIGC e CONI in combutta con Milan e Roma contro la Juve

A sorpresa calciomercato.com ha pubblicato che in esclusiva il contenuto della chiavetta di Luciano Moggi, quella contenente intercettazioni e documenti su Calciopoli, consegnata dall’ex Dg della Juventus, prima ad Andrea Agnelli e poi a Report che andrà in onda lunedì su Rai Tre.

Ebbene, CM.com ha potuto visionare la famosa chiavetta di Luciano Moggi. 

Nelle 33 pagine di documento, corredato di file audio, è possibile leggere e ascoltare molte intercettazioni tra alcuni volti noti del calcio di allora, come il presidente della FIGC Franco Carraro, il presidente del CONI Gianni Petrucci e l’addetto agli arbitri del Milan Leandro Meani. Di seguito vi riportiamo una prima cernita dei contenuti che Moggi stesso considera decisivi perla sollevazione della società bianconera da tutte le colpe storicamente attribuitele.

MEANI, NON MOGGI – Il grande potere di Moggi secondo il PM Giuseppe Narducci derivava dalle telefonate intercorse tra il dirigente della Juve ed il Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.


-La cordialità tra Moggi ed il ministro Pisanu, deriva dal fatto che quest’ultimo ha vissuto parecchio tempo a Monticiano (paese natale di Moggi) ed ha sposato una sua paesana. Da ciò deriva la loro frequentazione. Sarebbe stato opportuno che Narducci chiamasse a testimoniare il ministro Pisano, cosa che non ha fatto. Perché non lo ha fatto?
– Pisanu non aveva nessun potere per rinviare gare, in quanto questo potere spettava esclusivamente al Presidente di Lega, dott. Adriano Galliani. La telefonata tra Moggi e Pisanu era una telefonata conoscitiva di un amico.

Segue una telefonata tra Meani e Galliani, in cui il secondo dà prova di anteporre l’interesse del Milan a quello delle altre squadre nella gestione del calendario in seguito alla morte di Papa Wojtyla. Meani, dopo Calciopoli, è stato tolto dalla lista dirigenti rossonera. Perché, si legge, questo non è mai stato notato?

Addirittura sono riportati gli scambi tra Meani e l’arbitro Massimo De Santis prima di un Fiorentina-Milan con la prima in lotta per la retrocessione e la seconda in lotta con la Juve per il titolo:
“Tutti hanno visto cosa è successo in campo: compreso il rigore non dato alla Fiorentina per intervento di Pancaro su Pazzini; senza ammonizioni per nessuno, nonostante il gioco rude. Qui non si può tacere in merito alla telefonata del 29.4.2005, prima della partita arbitrata da De Santis:
M: Ti spiego domani dov’è per te la madre di tutte le battaglie, noi domani abbiamo Nesta che è diffidato.
D: Eh OH, non facesse lo scemo perché io dopo quello che ho fatto a Torino non posso fa diversamente…
M: Certo Certo…non deve fare lo scemo…però dico non inventare un caxxo se no ti viene fuori un disastro…
D: Anche perché io a Torino alla fine c’avevano due diffidati, tutti e due li ho presi eh!
M: la madre di tutte le battaglie è quella li che i nostri giornalisti e tutto l’ambiente è li che ti aspetta che se viene fuori una cosina su Nesta di ammazzano.
La partita fu rude: i giocatori della Juve volevano fare dichiarazioni dopo aver visto gli highlights della partita, ma Moggi impedì tale fatto facendo fare silenzio stampa alla squadra. Il lunedì successivo alla partita Milan-Fiorentina De Santis telefonò a Meani e gli disse: “Hai visto: sono riuscito a far fare silenzio stampa alla Juventus” e Meani: “sei un amico. Lo dirò al capo!””.

L’EX PRESIDENTE CARRARO – Da parte sua il Presidente Federale Carraro, che a suo tempo era stato Presidente del Milan, evidentemente prediligeva i colori rossoneri a quelli bianconeri, mettendo in un cantone la terzietà che dovrebbe essere usata da chi ha un ruolo istituzionale. 

Si interessava della retrocessione delle squadre, soprattutto non voleva che retrocedessero Lazio e Fiorentina. In merito alla partita Milan-Lazio del 6.2.2005, si evidenzia che Carraro diceva al designatore Bergamo che non si può “fare nulla per aiutare la Lazio” (perché la domenica sarebbe andata a giocare contro il Milan, sottointeso che la Lazio non poteva avvantaggiarsi sul Milan). Mentre invece la Juve veniva penalizzata nella lotta scudetto per mezzo di favori arbitrali all’Inter, indietro di 15 punti al momento dello scontro diretto (intercettazione dell’ex designatore Bergamo con l’arbitro Rodomonti)

BERGAMO – Viene fatta menzione di alcuni episodi riguardanti il designatore Paolo Bergamo: parlando con Meani, Bergamo chiedeva: “mi sono portato avanti, mancano 10 giorni a Juve-Milan del 18.12.2004 ed io ho già fatto la griglia, parlane con Galliani e se gli piace andiamo avanti con quella”. 

Andavano bene tutti, ma non De Santis che “innervosisce la squadra”. Quindi, il ricorso sulla squalifica di tre giornate allo juventino Zlatan Ibrahimovic, che saltò la gara contro il Milan, pareggiata 0-0 nonostante l’arbitro fosse “approvato”, per via della mancata testimonianza del guardalinee Griselli sulla gomitata dello svedese nella gara in questione col Livorno: “Tu sai che Griselli che deve testimoniare è di Livorno come me. Troveranno la porta chiusa”.

C’è anche un’intercettazione in cui l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti chiede a Bergamo di far vincere i nerazzurri. Insomma, non solo Milan. Moggi afferma di non aver mai fatto telefonate del genere al designatore.

IL PRESIDENTE DEL CONI PETRUCCI – Petrucci, si legge, andava sbandierando ai sette venti che “chi vince troppo nel proprio sport non fa il bene dello sport stesso”, e la Juve che vinceva sempre, evidentemente secondo lui non faceva il bene del calcio. Nel 2000-2001, Petrucci, già direttore generale della Roma, ha modificato la regola sugli extracomunitari permettendo al giallorosso Nakata di scendere in campo contro la Juve per agevolare la corsa scudetto degli uomini della Capitale.

Il documento pone la domanda: era da radiare Moggi oppure erano da radiare il Presidente Federale Carraro, il Pres. del Coni Petrucci, i designatori Bergamo e Pairetto, Facchetti e Meani?

spot_imgspot_img