La Champions League è la massima competizione europea tra club e si sta avviando verso le sue fasi conclusive: l’atto finale è atteso per sabato 10 giugno 2023 ad Istanbul, nella cornice dell’Ataturk Oylmpic Stadium. Lo stadio, ubicato nel quartiere di Basaksehir, può ospitare fino a 75mila spettatori e l’evento si preannuncia sold-out. Sono diverse le candidate che ad oggi potrebbero approdare alla finalissima, le scommesse riguardanti la Champions League delineano una griglia delle favorite e tra queste sono City e Napoli a spiccare, con il Bayern Monaco leggermente più arretrato. Più indietro il quartetto composto da Chelsea, Inter, Benfica e Milan.
Il Manchester City di Pep Guardiola viene indicata come la compagine maggiormente quotata per la vittoria finale: sarebbe il primo trionfo in Champions League per i Citizens, il cui miglior risultato fino ad ora coincide con il secondo posto nell’annata 2020/2021. Il cammino della squadra di Manchester non è però stato straripante come ci si poteva aspettare. L’apporto di Haaland è stato provvidenziale nella fase a gironi per ribaltare il punteggio contro il Borussia Dortmund, ex squadra dell’attaccante norvegese. De Bruyne e i suoi hanno incontrato perciò più di un qualche ostacolo all’interno del gruppo G: in modo particolare nella sfida d’andata, con uno scialbo 0 a 0 (giocato in 10 per i Citizens per circa un’ora) nella sfida di Copenaghen. Messa in cassaforte però la qualificazione agli ottavi di finale, il sorteggio con il Lipsia è stato più che benevolo vista la differenza in termini di qualità di rosa. Pur pareggiando per 1 a 1 nella sfida d’andata alla Red Bull Arena di Lipsia, al ritorno Guardiola e suoi hanno stradominato vincendo con un tennistico 7 a 0. Tra i record stabiliti nel corso di quest’annata, impossibile non citare quello di Haaland: in sole 25 sfide in Champions League, l’attaccante norvegese è il giovane più veloce ad aver raggiunto quota 30 reti (a 22 anni e 236 giorni).
Meno straripante in termini di gol ma non certo meno autorevole è stato il cammino negli ottavi di finale del Napoli. I partenopei hanno vinto per 2 a 0 in casa del Francoforte nella gara d’andata e hanno poi trionfato per 3 a 0 al Diego Armando Maradona, con una partita che è però stata anticipate dalle violenze che hanno messo a ferro e fuoco il centro del capoluogo campano. Mattatore delle due serate è stato Osimhen, autore di tre reti (uno nella gara d’andata e due in quella di ritorno): la punta nigeriana si conferma essere tra i migliori dei partenopei e sta senza dubbio vivendo la sua miglior stagione in carriera. Il percorso dei campani è stato ancor più trionfale in occasione della fase a gironi, quando il gioco di Spalletti è stato elogiato in tutta Europa grazie alle grandi prestazioni contro Liverpool, Ajax e Rangers. I partenopei hanno la concreta possibilità di raggiungere la finale di Champions League per la prima volta nella loro storia. Già l’approdo ai quarti rappresenta una novità dal momento che la compagine campana non era mai andata oltre gli ottavi (centrati nelle annate 2011/2012, 2016/2017, 2019/2020 e 2022/2023), nemmeno durante gli anni d’oro di Maradona, che sono valsi lo scudetto per gli azzurri.
Citizens e partenopei, in virtù della loro idea di calcio e degli schemi messi in campo in questa stagione, restano perciò le due indiziate principali al successo finale. Il tabellone è anche strutturato in modo tale che proprio queste due compagini potrebbero sfidarsi ad Istanbul il 10 giugno prossimo. Sicuramente non mancano gli aspetti in comune tra le due squadre: in primis il gioco votato all’attacco propugnato dai rispettivi allenatori, Guardiola da un lato e Spalletti dall’altro. Altrettanto fondamentale è il reparto offensivo, in grado di costruire quantità elevatissime di occasioni da rete, non sempre finalizzate. L’arrivo di Haaland ha cambiato leggermente il modo di giocare di Guardiola, il quale era anche solito scendere in campo senza veri e propri centravanti di ruolo, preferendo l’impiego del cosiddetto falso nove. Spalletti ha invece sempre contato su attaccanti puri, a partire dalla sua esperienza all’Inter e al bomber di quella rosa, Icardi, arrivando ad Osimhen, definito un punto cardine da Ricky Buscaglia, tra i più noti commentatori sportivi del panorama italiano. La punta nigeriana non è però l’unico interprete del reparto offensivo partenopeo, la cui qualità principale è infatti l’intercambiabilità: Simeone, Raspadori, Lozano, Politano e Kvaratskhelia stanno tutti disputando una stagione spettacolare, al netto della diversità di minutaggio. Risulta però difficile per il tecnico toscano privarsi dell’attaccante nigeriano o dell’ala georgiana in questo momento, che hanno già acceso l’ interesse delle big del calcio europeo per quanto riguarda il mercato estivo.