sabato, Novembre 23, 2024

Da luglio partite a tempo effettivo: la novità che rinnova il calcio

Tempo di grandi cambiamenti nel mondo del calcio: le regole dello sport più amato nel mondo stanno infatti per cambiare e, dal prossimo 1° luglio, alcune innovazioni potrebbero rendere un po’ diversa la nostra esperienza di spettatori.

I recuperi sono destinati a durare di più

La prima cosa che possiamo notare è che, con le ultime novità apportate dall’IFAB (l’ente preposto a modificare il Regolamento del gioco del calcio), i recuperi saranno destinati a durare di più.

Una prima avvisaglia di quello che sta per accadere la abbiamo d’altronde già avuta in occasione degli ultimi Mondiali di Calcio in Qatar. All’epoca molti spettatori si stupirono per la comparsa di extra recuperi di oltre 10 minuti, sorprendenti per le abitudini del calcio nazionale e internazionale.

La scelta era, come intuibile, legata alla necessità di ridurre il gap tra il tempo ordinario di gioco e quello effettivo, scoraggiando le perdite di tempo e le interruzioni.

Ebbene, anche se di tempo effettivo non si potrà ancora parlare, dal prossimo 1° luglio agli arbitri sarà richiesto di tenere in considerazione della necessità di allungare il recupero in occasione di ogni celebrazione dei gol: in termini sintetici, quando i giocatori della squadra che ha realizzato il gol si attarderanno per festeggiare, l’arbitro dovrà sommare almeno altri 30 secondi al tempo di recupero previsto.

Ora, considerando questo invito e il fatto che altri 30 secondi devono essere aggiunti al tempo di recupero per ogni sostituzione, è possibile che dalla prossima stagione si possa assistere ad un allungamento del tempo di gioco simile a quanto abbiamo già visto in occasione degli ultimi Mondiali.

Troppo presto per parlare di tempo effettivo?

La novità non è naturalmente equivalente al varo del vero e proprio tempo effettivo, un desiderio per molti, un timore di snaturare le regole del gioco per altri. Ma di che cosa si tratta?

Per comprenderlo è sufficiente compiere un breve percorso partendo dallo stato attuale delle cose: le partite di calcio hanno una durata che, in qualsiasi categoria, è pari a 90 minuti suddivisi in due tempi di 45 minuti. A questi vanno aggiunti i recuperi del primo e del secondo tempo, la cui durata variabile è decisa dall’arbitro in relazione quanto è accaduto durante lo svolgimento delle frazioni di gioco.

Al netto di tutto ciò, è evidente che durante lo svolgimento del primo e del secondo tempo siano numerose le interruzioni. Si pensi ai cambi di giocatori, agli infortuni o – appunto – alle celebrazioni per i gol realizzati.

La conseguenza di quanto sopra è che il tempo effettivo – inteso come tale quello in cui si è effettivamente giocato – difficilmente supera i 60 minuti in Serie A, con circa un quinto del tempo occupato dal pallone non in gioco.

Per molti amanti del calcio e del divertimento, è evidentemente troppo. Di qui, la soluzione di introdurre un sistema che regoli il tempo effettivo, fermando il cronometro a ogni interruzione della partita, al fine di tenere conto solamente dei minuti previsti.

Come cambierà il calcio con il tempo effettivo?

Attualmente non è possibile prevedere con esattezza come cambierà il calcio con il tempo effettivo, né se questi futuri e possibili cambiamenti avranno un impatto sulle scommesse sul web e su altre attività connesse al calcio.

Il tempo effettivo è di fatti in uso solamente in altri sport come il basket, dove le partite sono composte da 4 quarti di 10 minuti l’uno (sono 12 in NBA), per un totale di 40 (o 48) minuti effettivi. Il cronometro viene interrotto tutte le volte che il pallone non è in gioco: dunque, i tempi trascorsi per falli, rimesse laterali o cambi dei giocatori non sono conteggiati.

Introducendo il tempo effettivo anche nel calcio, i sostenitori di questa novità ritengono che si eliminerebbero buona parte delle perdite di tempo, visto e considerato che si sarebbe maggiormente scoraggiati dal cercare di procrastinare inutilmente la durata complessiva del match.

In attesa di novità anche su questo ambito, si può registrare l’apertura esplicita del presidente della FIFA Gianni Infantino, che qualche mese fa ha espresso la sua opinione sul tempo effettivo affermando come non sia possibile che le partite durino meno di 50 minuti su 90, e auspicando che la loro durata sia almeno pari a due terzi del totale, 60 minuti.

Rimane ora da comprendere in che modo potrà essere implementato questo potenziale cambiamento, considerato che non si tratta di una revisione marginale delle regole di durata – come quella che verrà apportata dal 1° luglio 2023 in relazione al recupero da aggiungere causa festeggiamenti – bensì di una vera e propria rivoluzione.

Proprio per questo motivo è possibile che la novità possa trovare una graduale introduzione. Non è dunque da escludersi che il tempo effettivo possa essere presto sperimentato in alcune competizioni minori o in alcune partite esibizione, al fine di comprendere quali siano gli impatti più concreti sul funzionamento dei match. Nel caso in cui i test dovessero dare esiti positivi, sarà dunque molto più probabile un allargamento su scala internazionale.

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