Primo commento a caldo di Luciano Moggi, sul ribaltone della Juventus culminato con le dimissioni dell’intero CdA, ivi comprese quelle del presidente Agnelli.
“Credo che nessuno se lo aspettasse nei tempi e nei modi in cui è arrivato. Io però sono fuori dalla società, quindi non conosco le dinamiche e le situazioni che hanno portato a questa decisione”, le prime parole dell’ex dirigente che ha speso una vita per la Juve.
Poi subito parole di stima per Andrea Agnelli: “ha lavorato a lungo per questi colori, posso solo dire che adesso non si deve dimenticare quanto di buono ha fatto Andrea Agnelli. Sono stati anni di grandi vittorie, che hanno riportato la Juve ai vertici dopo diverse stagioni di anonimato. Magari avrà anche sbagliato delle cose, ma non vorrei che adesso si mettesse da parte tutto il buono che c’è stato nella sua gestione”.
E sulla reazione dei detrattori bianconeri: “Compresa la reazione dei tifosi delle altre società. Da una parte ci sta anche, se sei simpatico nel calcio non vinci. E la Juve, vincendo tantissimo, è vilipesa e invisa a tutti gli altri. Ma resta il motore del nostro calcio, se la Juve va male ne risentono tutti, prima o dopo”.
Gianluca Ferrero e Maurizio Scanavino per il nuovo corso.
“Li conosco entrambi, anche se non troppo bene. Sono manager dal curriculum importante, hanno sempre operato bene nei loro incarichi e penso che lo stesso capiterà alla Juve. Sarà importante solo che la proprietà sia loro vicina, soprattutto nella fase iniziale”.
Rischio conseguenze per la squadra? “Travolta? Ma cosa dice? Succederà esattamente il contrario. Questa vicenda, invece, compatterà ancora di più il gruppo con mister Allegri, per dimostrare che la Juve sa uscire ancora più forte dalle difficoltà. E poi ci sono tanti esempi in questo senso nella storia del calcio. Pensi solo al Mondiale del 1982, con tutto quello che avevano detto prima a Bearzot e ai giocatori, che poi hanno tirato fuori quella prestazione straordinaria culminata nella notte del Bernabeu”.