Spuntano le prime intercettazioni sulla questione stipendi, indagine portata avanti dalla Procura di Torino.
A fornire ulteriori dettagli è stato il quotidiano di Repubblica che partendo dalle parole di Agnelli («La situazione è di meno 177 milioni di euro. Saranno necessarie manovre correttive» in una mail del 20 febbraio 2020), riferisce che “meno di un mese dopo, la pandemia offre lo “scudo” dietro cui attuare la prima delle due “manovre stipendi” — in cui compare anche la carta di Ronaldo — ideate per aggiustare i conti”.
Repubblica come gli investigatori ritengono “che non si tratti di azioni cristalline” perchè gli inquirenti “trovano la prova del raggiro in una chat dei calciatori su Whatsapp. «Ragazzi state tranquilli, vado dal presidente e firmo una scrittura a garanzia» avrebbe rassicurato il 28 marzo 2020 Giorgio Chiellini, avvertendo i compagni che però sarebbe poi uscito un comunicato stampa «diverso» da quanto pattuito, per «questioni di Borsa». Invitandoli anche «a non parlarne» con i giornalisti”.
Nel dettaglio, secondo la ricostruzione di Repubblica “I calciatori ufficialmente avevano accettato di ridursi gli stipendi togliendo quattro mensilità (portando un risparmio di 90 milioni) ma sulla base degli accordi raggiunti, la Juventus si impegnava a pagarne ugualmente tre negli anni successivi. Nella seconda manovra si accordavano invece, con side letter, firmate da Paratici con 17 calciatori, sulle forme con cui restituire tutto: una buonuscita nel caso il giocatore cambiasse squadra, un loyalty bonus (premio fedeltà) se fosse rimasto in bianconero. Ma sarebbero nette le divergenze tra gli accordi, quelli trovati dagli inquirenti nascosti negli studi legali e quelli depositati in Lega”.