È un Andrea Bosco lapidario, quello che si è espresso dopo la sconfitta della Juve contro il Milan. Il giornalista di fede bianconera vede un’unica soluzione: “una radicale pulizia. A cominciare dagli uffici”.
Bosco mette nel mirino Arrivabene: “Il milione (virgola 22) annuale, più una scia di benefit (come se quel milione non bastasse) percepito in qualità di amministratore delegato da Maurizio Arrivabene appare (in questi tempi di difficoltà per la maggior parte degli umani) insopportabile. Anche perché con lui alla guida il rosso di bilancio è aumentato di 50 milioni”.
Poi l’affondo: “La Juventus non esiste più. Questa che va in campo (e che ragiona dalle scrivanie) ha tradito la sua storia. Ha tradito i suoi tifosi (che infatti ormai disertano l’Allianz). Ha tradito”.
Parola d’ordine? “Ricominciare: magari. intitolando quello stadio a Gianni Agnelli”.
Infine l’appello a J. Elkann: “lei che è uomo d’impresa, lei che conosce le problematiche del mercato, lei che sa che non si vive di solo brand (specie se il brand ogni anno perde di valore), lei che è un grande capitano d’azienda: lei lo sa che non può continuare a mettere denaro e toppe. Se una vettura della Stellantis si rivelasse un fallimento (può capitare) lei ne farebbe cessare la produzione. E poi ne chiederebbe conto ai suoi ingegneri. Lo faccia anche per la Juve: prenda una decisione”.