giovedì, Novembre 21, 2024

Zazzaroni: “Mihajlovic cacciato e silurato proprio nei giorni in cui sta meglio. I risultati non sono la vera ragione dell’esonero”

Ma che razza di calcio è questo! Stando a quanto raccontato da Ivan Zazzaroni in merito al licenziamento di Mihajlovic dal Bologna, c’è da restare basiti.

Ecco che cosa ha scritto il direttore del Corriere dello Sport nel suo editoriale:

“Licenziato, esonerato, cacciato, silurato: la sostanza non cambia, al lettore la scelta. Mandato via proprio nei giorni in cui Mihajlovic sta meglio: ha messo su 4 chili, recuperato energia. Joey Saputo avrebbe voluto chiudere con lui già a febbraio, soltanto il ripresentarsi della malattia lo indusse a non spingersi oltre il confine del pudore: il divorzio sarebbe risultato impopolarissimo nel periodo in cui all’allenatore veniva prospettato il secondo trapianto di midollo”.

Ma c’è di più secondo Zaza:I tre punti nelle prime cinque partite non possono essere, e non sono, la vera ragione dell’esonero, non lo spiegano, giustificano. Perché sono i punti di una squadra che ha venduto tre pezzi importanti (Svanberg, Theate e Hickey) incassando 45 milioni e acquistato seconde e terze scelte.

Dunque, scrive ancora il giornalista “finisce malissimo una storia di valori prima esaltati e poi demoliti, con il sospetto che l’impopolare decisione sia diventata utilmente popolare anche per quella sconcia esibizione di condanna di Sinisa effettuata da certa tifoseria innominata, odiatori senza volto, rapinatori di sentimenti meglio definibili utili idioti… Mihajlovic, all’ultimo anno di contratto, avrebbe portato a 52 punti una squadra che considerava comunque più debole dell’ultima mantenendo la promessa-sfida con se stesso e il suo staff, i suoi ragazzi”.

E infine le parole di stima del giornalista per Mihajlovic: “Il calcio per Sinisa è ragione di vita e di lotta: da due mesi si presentava al campo abbandonando l’ospedale anche se non gli era permesso. Seguiva l’allenamento dalla panchina soltanto perché i medici gli avevano imposto di non esporsi ai raggi del sole, ma lavorava con la solita attenzione, la solita passione. Il canadese Saputo è il padre del licenziamento e deve assumersene la responsabilità”.

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