La tournée estiva negli Stati Uniti è anche l’occasione per Juventus, Real Madrid e Barcellona di portare avanti il progetto Superlega, messo in stand-by dopo la netta opposizione della Uefa di Aleksander Ceferin, ma mai accantonato dai tre club ribelli.
Secondo TuttoSport, i presidenti dei tre club, Agnelli, Perez e Laporta, starebbero infatti pensando ad una modifica all’iniziale progetto a 12 squadre senza retrocessioni, che potrebbe cambiare in una lega più meritocratica con una struttura a gironi, in grado di accogliere promozioni e retrocessioni, aperta a tutti.
“Questa nuova competizione dovrebbe diventare una vera e propria Lega dell’Unione Europea” scrive TuttoSport, che aggiunge “con promozioni e retrocessioni, solidarietà nei confronti dei non partecipanti e aperta a tutti. Il modello potrebbe comportare due gironi, sul modello delle “conference” americane, da 14 o 16 squadre, che poi sfocerebbero in playoff per decidere il vincitore finale. L’obiettivo è portare a sfide di altissimo livello ogni settimana, quindi un prodotto davvero globale, che possa coinvolgere la passione di un numero sempre maggiore di persone nel mondo, evitando l’egemonia della Premier che le attuali competizioni dell’Uefa finiscono paradossalmente per favorire”.
Qualche assonanza con la nuova Champions League che partirà dal 2024 “ma la differenza sostanziale è nel concentrare i grandi club (e marchi) del calcio europeo, senza garantire loro dei privilegi a priori (ci sarebbero comunque promozioni e retrocessioni), ma piuttosto garantendo al pubblico e a chi trasmetterà le partite (tv o piattaforme streaming) la certezza di avere sempre partite di grande impatto spettacolare e interesse globale. Il tutto ridistribuendo gli introiti su un territorio geopolitico più ampio di quanto accada oggi” spiega il quotidiano.
“Si farà?” si chiede TuttoSport. “La risposta passa dalla Corte di Giustizia Europea, ma non solo. Perché l’urgenza di riforme più sostanziali del sistema calcistico europeo si respira anche al di fuori della lite fra la Super League e l’Uefa, perché l’Europa del calcio inizia a essere spaventata dal rischio che il calcio della Brexit catalizzi le attenzioni e i soldi di tutti gli appassionati del mondo, riducendo a tornei marginali gli altri campionati e perfino le coppe europee”.