Andrea Bosco, giornalista di Tuttojuve confessa di essere “in imbarazzo”. Lo scrittore si riferisce alla nuova inchiesta che vede coinvolta la Juventus e dove magistrati starebbero indagando su 4 presunte mensilità non incassate dai giocatori della Juventus nel corso della prima ondata della pandemia di Covid 19.
“Delle due l’una. O la Juventus è davvero “l’impero del male“ dedito alle peggiori azioni (sportive e non sportive). Oppure la Procura di Torino è una consorteria di magistrati che sta agendo superficialmente”, le prime parole del giornalista di fede bianconera.
poi lo scoop: “Un amico che maneggia contratti per numerose aziende e che conosce il pm di Torino, mi ha rivelato che “non ama la Juve“. Ma che lo stima come persona “onesta, garantista, scrupolosa nel lavoro“. C’è da sperare sia così”.
Secondo Bosco, “c’è anche la sensazione di una Procura che stia “andando a pesca“. La Procura che non ha trovato traccia di quanto ipotizzato, nella sede della società bianconera, ora ha messo sottosopra le case dei legali a Torino, a Milano, a Roma. E sta facendo sfilare “come persone informate dei fatti“ i giocatori della Juventus”.
L’ipotesi accusatoria “per i dirigenti è (penalmente) grave: falso in bilancio. Specie in un paese dove i processi si fanno sui giornali. Se ci sono reati, giusto che i colpevoli, paghino”, afferma ancora il giornalista.
“Ma questo è un paese dove vige la presunzione di innocenza. E dove i processi hanno (minimo) tre gradi di giudizio . Ma dove chi viene accusato viene anche messo senza pietà alla gogna. Vedremo. Un minimo di prudenza (anche nel raccontare) appare indispensabile. Onde magari evitare casi di mala- giustizia”