L’inchiesta della procura sull’accordo legato alla riduzione degli stipendi che i giocatori della Juventus avevano raggiunto con il club nel marzo 2020 in piena pandemia Covid e che ha fatto si che la Guardia di Finanzia eseguisse nuove perquisizioni, si contorna di nuovi dettagli
I pm Ciro Sartoriello, Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianoglio sono convinti che dietro questi accordi si nasconda un falso in bilancio.
A tal proposito, La Gazzetta dello Sport riferisce tra le sue colonne che “dopo Cherubini e Arrivabene, sentiti come persone informate dei fatti, potrebbe toccare ai giocatori e ai loro agenti sfilare in Procura”.
Questo perché “i magistrati vogliono vederci chiaro sugli accordi intercorsi con la società, in particolare sui tempi, e i calciatori ma soprattutto i procuratori (che non risultano coinvolti) potrebbero fornire informazioni utili da aggiungere alle carte che hanno trovato nelle perquisizioni in studi di Milano, Torino e Roma (tra cui quella del procuratore Alessandro Lucci, che segue Cuadrado, Bonucci e l’ex Kulusevski) a cui i bianconeri si sarebbero appoggiati per le scritture private”.