L’Inter conquista la sua 6ª Supercoppa beffando la Juventus all’ultimo minuto, quando anche il secondo tempo supplementare era ormai scaduto, grazie alla rete decisiva di Sanchez che ha chiuso la partita 2-1.
A commentare la gara, il giornalista Giancarlo Padovan su CalcioMercato: “Come ampiamente previsto, la Supercoppa italiana la vince l’Inter di Simone Inzaghi – scrive il giornalista che aveva pronosticato la vittoria dell’Inter. Che lo faccia all’ultimo secondo dei supplementari è un puro dato cronistico perché i nerazzurri avevano fatto di più e meglio per l’intera partita, rispetto ad una Juve priva di sei titolari, con una difesa rabberciata e senza Dybala che, entrato al 74’, non si è mai visto. Meglio di lui Kulusevski, Morata e perfino Bernardeschi, uscito solo perché ammonito in una serata in cui sembrava in stato di grazia”.
“Certo c’è stata partita e ci sarebbero stati anche i calci di rigore se Dybala, anziché lanciare inutilmente Kean, quando mancavano meno di trenta secondi alla fine di tutto,avesse calciato fuori la palla– ha aggiunto. L’operazione avrebbe consentito il cambio di Rugani con Bonucci (rigorista designato) e, assai probabilmente, avrebbe evitato il gol dell’Inter, visto che Doveri aveva il fischietto in bocca e non aveva intenzione di concedere recupero“.
Padovan ha poi continuato: “Invece la tardiva decisione di Allegri (Bonucci andava fatto entrare almeno tre minuti prima) e la sbadataggine dell’argentino hanno costretto gli juventini alla caccia all’avversario per un fallo volontario che ha tolto concentrazione alla difesa, dove è arrivata la palla di Dimarco. Alex Sandro, in perfetta solitudine, l’ha colpita di petto per servire Chiellini, ma la sfera è rimasta a metà strada. Così si è inserito Darmian che, pur toccato dal capitano bianconero, ha fatto arrivare la palla a Sanchez, lesto ad anticipare Rugani e a mettere dentro per il delirio di San Siro e qualche esultanza poco composta anche in campo”.
“L’Inter ha giocato, la Juve ha resistito – ha aggiunto Padovan. Per gli uomini che le erano rimasti (fuori Szczesny, Danilo, Bonucci, Cuadrado, de Ligt, Chiesa), tutti titolari e tutti tecnicamente di un passo superiore, ha fatto anche troppo. Ma speculare sugli episodi può funzionare qualche volta, non quando di fronte hai chi corre di più, ha maggiore intensità, possiede una grande varietà di soluzioni e, soprattutto, può permettersi sostituzioni destinate a migliorare la squadra”.