L’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato una lunga intervista di fine anno a Gazzetta.gr.
Il presidente ha ricordato come “nel 2000 l’Inter non stava andando molto bene e io non ero contento, lasciavo le decisioni all’allenatore. Non era una scelta giusta. Bisogna spendere saggiamente per vincere, a quel tempo abbiamo speso un sacco”.
Andando avanti con i ricordi Moratti fa un salto di 10 anni: “L’Inter del 2010, abbiamo vinto cinque Scudetti consecutivi, c’erano giocatori pieni di passione e sete. Un’altra squadra che ricordo è però l’Inter di Ronaldo, una squadra fantastica ma sfortunata, che ha vinto solo una Coppa UEFA”.
Come non ricordare le tante sfide con Juventus e Milan: “In ogni Paese non c’è solo una grande squadra. C’è la Juventus, il Milan, Roma, Napoli, ma anche altre squadre come l’Atalanta e non è facile affrontarli. Non bisogna seguire la stessa filosofia altrui, noi eravamo radicalmente diversi dalla Juventus”.
Infine Calciopoli: “È stato il momento peggiore del calcio italiano, forse anche del mondo. Ora è stato dimenticato. Era una brutta dimostrazione di quella mentalità che esisteva”.
A proposito di quest’ultimo commento dell’ex presidente dell’Inter, ci preme sottolineare, ad onor del vero come fu la prescrizione a salvare l’Inter, da tutta questa faccenda.
Infatti per l’allora procuratore federale Stefano Palazzi, la società nerazzurra e l’allora presidente Giacinto Facchetti furono stati ritenuti colpevoli di illecito sportivo relativamente all’inchiesta su “Calciopoli bis”, quella dei fatti del 2006, emersi dalle intercettazioni portate alla luce durante il processo penale di Napoli.
Questo è quanto sta scritto nelle motivazioni della sentenza che portarono all’assoluzione, per prescrizione, di tutti gli imputati.
Palazzi spiegò anche, relativamente all’esposto della Juventus che aveva chiesto la revoca dello scudetto 2006 assegnato all’Inter, come non si poteva più intervenire per via disciplinare.